Con una prima partecipazione che risale addirittura al 2000, Max Mugelli (CDP – Eureka Competition) è uno dei veterani del Ferrari Challenge, ma non ha certo perso lo spirito e la voglia di competere e di divertirsi nel monomarca del Cavallino Rampante. Dopo l’ottimo esordio a Valencia, con un secondo e un terzo posto, eccolo pronto per l’appuntamento di Misano.
“Il risultato di Valencia è andato al di là di ogni nostra più rosea aspettativa – confessa con soddisfazione – soprattutto considerando che non abbiamo fatto test quest’inverno. Siamo riusciti a trovare subito un ottimo feeling con la vettura e ad essere competitivi, con tante avvincenti sfide in pista con i piloti giovani del Trofeo Pirelli”
Quali sono le sensazioni a confrontarsi con i più giovani?
“È affascinante e stimolante. Sul podio di Valencia accanto a me c’erano ragazzi con trent’anni in meno del sottoscritto, che potrebbero tranquillamente essere miei figli. Ma i risultati ottenuti dimostrano che con sacrificio, dedizione e ovviamente l’esperienza maturata negli anni riusciamo ancora ad essere competitivi. E ne sono uscite sfide davvero interessanti ad avvincenti, come quella con Thomas Fleming (H.R.Owen ndr) con tre-quattro decimi di differenza per tutta la gara. Poi questo campionato dà molta visibilità, che è una cosa importante per i giovani che stanno iniziando questa carriera, ma anche per noi meno giovani: dopo il podio a Valencia ho ricevuto messaggi di complimenti dall’Australia, dal Giappone, da Singapore.”
Ora Misano. Che pista è per te?
“Lo considero un circuito ‘amico’, su cui ho conquistato il terzo posto alle Finali Mondiali del 2002 con la Ferrari 360 Challenge. È una pista in cui bisogna prestare attenzione a rimanere nei limiti perché i cordoli sono molto bassi e il rischio è di uscire con tutti e quattro i pneumatici, specialmente in alcuni punti. Ci sono molte frenate e ripartenze; poi è piuttosto difficile superare, come a Valencia, quindi sarà importante partire bene dalla griglia facendo bene in qualifica”.
E fuori dalla pista come ti trovi nel Ferrari Challenge?
“Ogni volta per me è come tornare in famiglia. C’è un ambiente molto accogliente, si sta bene e quindi è sempre un piacere vivere questi appuntamenti”.