Alla vigilia della stagione, era uno dei piloti più attesi tra quelli della Coppa Shell Am ma alcuni episodi sfortunati lo hanno ancora tenuto lontano dal gradino più alto del podio. Nonostante questo, Laurent De Meeus non si arrende e nella sua pista di casa cercherà di modificare due aspetti del modo in cui affronta qualifica e gara.
Il consueto appuntamento con alcuni dei protagonisti del fine settimana, inizia con una domanda relativa alla livrea della 488 Challenge Evo con cui gareggia, che omaggia la sua terra nativa.
“Vivo in Inghilterra da 25 anni ma quando ho la possibilità di tornare in Belgio, il paese in cui sono nato, provo sempre delle belle emozioni. La livrea è ispirata ai colori della bandiera belga, nero, giallo e rosso. La macchina è nuova perché quella dell’anno scorso, che era blu, andò a fuoco. Questo mi ha permesso di cambiare la livrea e credo che quella con cui corro oggi sia molto bella!”
Quest’anno hai raccolto meno rispetto a quanto avresti meritato. Cosa ti manca per salire sul gradino più alto del podio?
“Ho disputato un paio di gare dove mi sentivo a mio agio con la macchina e riuscivo ed essere veloce. A Portimão ho avuto due volte la possibilità di vincere ma non ci sono riuscito e questo è stato deludente. Credo di dover sistemare due aspetti. Uno è migliorare in qualifica. Devo adottare indubbiamente un approccio diverso nelle prove ufficiali perché sono molto importanti. In gara, invece, se non parto al comando, devo trovare un modo per essere più deciso e veloce nei sorpassi. Devo prendere qualche rischio in più per attaccare i miei avversari.”
Quale tratto di Spa-Francorchamps ti piace di più?
“Direi che tutte le sezioni della pista sono fantastiche. Questo è il circuito dove abbiamo il numero maggiore di curve ad alta velocità, da affrontare in quinta-sesta marcia, in alcuni casi un po’ da temere ma, una volta percorse, danno molta soddisfazione. Ci sono curve molto ravvicinate e tecniche in altre sezioni, dunque c’è un ottimo bilanciamento tra queste due tipologie diverse di pieghe. Dovendo scegliere, direi che Pouhon è il punto che preferisco perché è dove ci sono più g laterali da sopportare e molti elementi di difficoltà. Devi essere molto deciso in inserimento e percorrere la traiettoria senza esitazioni, in pieno, anche se in effetti a volte mette un po’ di paura.”