Che emozione si prova a guidare la Ferrari 488 Challenge Evo su un circuito leggendario come Le Mans?
“È davvero difficile descrivere a parole ciò che provo, perché per me è un’esperienza del tutto nuova: è la mia prima volta a Le Mans ed è solo la seconda volta che mi metto al volante di un’auto da corsa. Tante emozioni e tanti sentimenti che si sommano”.
Oltre al Challenge, partecipi anche a un’altra attività sportiva di Ferrari.
“Partecipo al Ferrari XX Programme, dove si ha la possibilità di guidare auto potenti ed entusiasmanti. È difficile dire quali siano le differenze rispetto al Ferrari Challenge perché se da una parte le due serie potrebbero apparire simili, dall’altra le vetture cambiano radicalmente”.
Il Ferrari XX Programme agevola nell’affrontare il Challenge?
“Assolutamente sì, specialmente l’approccio ‘One-on-one coaching’ permette di migliorare molto. Conosci i circuiti, prendi confidenza con la vettura, cresci come pilota”.
E sei anche membro di un club molto speciale…
“Sì, faccio parte dell’Hyperclub ed è l’esperienza più emozionante di tutte. Io sono cresciuto con il mito di Michael Schumacher, sono un grande fan di Ferrari da quando avevo sei anni, quindi essere nel paddock durante le gare, far parte della squadra, per me significa davvero tanto”.
Far parte della squadra anche dal punto di vista pratico, dal momento che si vive la giornata insieme al team.
“Certo, basti pensare che si dorme proprio in circuito, ci muoviamo nel paddock, insomma si vive il motorsport a 360 gradi”.
Cosa pensi della Ferrari 499P, il gioiello che scenderà in pista nella classe Hypercar?
“È una vettura meravigliosa, molto potente. Incrociamo le dita: sono sempre felice quando vince una vettura del Cavallino”.