Gilbert Yates (Charles Hurst) ha conquistato il titolo del Trofeo Pirelli della serie britannica, capace di imporsi sul rivale di tutta la stagione, il campione del 2023 e compagno di team, Andrew Morrow. La disputa si è decisa a Silverstone, in Gara 1, nell’ultimo round dell’anno, con Yates che ha chiuso in bellezza con due vittorie, due pole e due giri veloci. Il suo campionato – da debuttante – è stato in crescendo e i numeri parlano di otto pole position (consecutive), cinque successi e sei fastest lap.
Come ci si sente ad essere il campione del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli UK?
“È davvero una bella sensazione. A Silverstone, nell’ultimo round, è stata una gara piuttosto stressante. C'era molta pressione e volevo vincere, in modo da poter affrontare la seconda corsa in modo più rilassato e divertirmi. Il mio obiettivo era registrare un’altra pole per arrivare a otto consecutive. È veramente una sensazione fantastica essere campione del Ferrari Challenge”.
All'inizio della stagione, pensavi che sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo?
“Ho provato la vettura per la prima volta durante i test e confrontando i tempi dell'anno precedente, ho visto che ero più veloce di un secondo: sapevo che potevo stare davanti con i più forti. Fino al secondo weekend non avevo proprio pensato alla vittoria del campionato. Sapevo che Andrew Morrow e altri piloti erano molto veloci, ma all’inizio del secondo round ho capito che avrei potuto essere uno dei protagonisti”.
Morrow è stato il tuo rivale in questa stagione. Com'è stato lottare con il campione 2023?
“Andrew è molto bravo, veloce e corre anche nella serie europea. Era il campione in carica, ma siamo anche nello stesso team, quindi, siamo stati nello stesso box tutto l'anno, fianco a fianco: è stato un po' diverso da quello a cui sono abituato. È un ragazzo molto simpatico e un grande pilota che sa guidare molto bene. Mi ha tenuto sulle spine e mi ha messo sotto pressione, soprattutto nel finale di Silverstone, dove era davvero in gran forma”.
Thomas Fleming è stato il vostro coach: com'è stato lavorare con lui?
“Thomas è un coach eccezionale. È l'attuale campione del mondo delle Finali Mondiali. Ho lavorato con diversi coach in passato, ma Thomas è in grado di analizzare i dati e i dettagli per capire la mia capacità di guida e migliorarmi, e lo ha fatto costantemente, weekend dopo weekend. Devo ringraziarlo: è un coach e un pilota straordinario”.
Il momento più importante di questa stagione?
“Probabilmente due: non ero mai stato a Oulton Park e quando sono arrivato alla prima giornata di test è stato piuttosto scoraggiante perché è una pista pericolosa, che non concede spazio agli errori. Ho disputato una gara fantastica, arrivando ad avere un vantaggio importante ma, purtroppo, ho avuto un piccolo problema che non mi ha permesso di concludere la prova. Mi è piaciuta anche la pista di Donington, dove ho avuto un vantaggio di 12 secondi. Sono stati due momenti salienti della stagione”.