Con due podi conquistati nelle prime tre gare stagionali, Andrea Levy ha già dimostrato di essere molto competitivo e uno dei pretendenti al titolo della Coppa Shell Am, nonostante sia alle prime esperienze nelle gare. “Sono un pilota da track day – ammette con il sorriso mentre lo incontriamo tra una sessione e l’altra sul circuito di Balaton – Ho partecipato a diverse esperienze in pista, con più vetture, ma sono alle prime competizioni ufficiali”.
Come è l’ambientamento con il Ferrari Challenge e con l’ambiente Ferrari? “Mi trovo davvero bene, è una grandissima famiglia ed è emozionante far parte dei piloti Ferrari. Con la 296 Challenge mi trovo perfettamente. È una vettura con molto carico aerodinamico, mi piace come si sente il downforce nelle curve veloci. Ha un'ottima frenata, quindi è intuitiva da guidare. Penso che man mano imparerò sempre di più ad utilizzarla e penso che mi divertirò”.
Parlaci un po' di come è nata l'esperienza da pilota. “Come detto frequento da tempo, i sabati e le domeniche, le tante bellissime piste italiane, da Mugello a Misano, a Imola, Monza e Vallelunga, dove vado con macchine stradali, con magari un assetto un po' più curato. Ho queste esperienze di frequentazione di pista e fino a quest’anno nessuna di gara”.
Quindi l’impatto con il cronometro e la competizione come è stato e come è? “Per me è molto emozionante la partenza e anche la parte un po' più difficoltosa. Però poi una volta che prendo il mio passo vedo che mi trovo bene”.
Che obiettivi ti sei prefissato per quest’anno? “L'obiettivo di quest'anno è imparare, sicuramente, poi ho visto che non c’è una grande differenza tra i piloti della classe, quindi, sarà un campionato molto equilibrato con diversi protagonisti e vincitori diversi. Stiamo imparando tutti a guidare questa nuova vettura e i vari tracciati, cercando di migliorare e guardando i tempi dei piloti del Trofeo Pirelli”
Come ci si prepara a una gara, a livello fisico e mentale? “Sicuramente bisogna essere molto concentrati. Quindi dormire bene, mangiare leggero, frutta, verdure. Soprattutto io studio molto la telemetria, quindi passo molto tempo con gli ingegneri. Ho anche un simulatore, ma non lo uso tantissimo, preferisco passare le giornate prima delle gare con gli ingegneri e studiare i dati e le telemetrie anche con i miei compagni di team. Capire gli errori, correggere la guida. Un’esperienza davvero affascinante.”