Ferrari più Le Mans, un binomio che ritorna dopo 50 anni, parlando di storia, leggenda, emozioni ed adrenalina. Tante sensazioni positive che Armin Arefpour lascia trasparire nelle sue parole mentre si prepara a vivere il quarto round del Ferrari Challenge sul Circuit de la Sarthe.
Cosa significa correre con Ferrari a Le Mans?
“La Mans ha qualcosa in più rispetto a tutti gli altri circuiti. Arrivare qui è come vivere un sogno: cammini per il paddock e realizzi di essere nel cuore del motorsport, questo è il livello più alto in assoluto. Il nome stesso evoca emozioni: non puoi parlare di motorsport senza nominare Le Mans, non esiste un film sul motorsport dove non venga citata Le Mans Quando scendi in pista e ti trovi a percorrere le curve e il lunghissimo rettilineo di cui non vedi la fine, magari sfidando altre vetture sulla tua stessa linea, provi quell’adrenalina positiva che è una sensazione unica. Se poi sei a Le Mans per correre con Ferrari, beh, è il massimo, assolutamente perfetto”.
Cosa rappresenta per te guidare una Ferrari?
“Le Ferrari non sono semplici auto, sono una passione, uno stile. Pensiamo al suono del motore, che sia un V8 o un V12: è pura emozione, è qualcosa di unico. La sensazione che hai quando sei al volante di una Ferrari non ha eguali. A questa magia contribuisce anche la storia, il passato glorioso in F1 con piloti leggendari come Michael Schumacher: un’aurea che ti trascina nel cuore del marchio”.
Qual è l’atmosfera nel Ferrari Challenge?
“Unica, siamo un bel gruppo, mi verrebbe da dire che siamo un po’ come una famiglia. Alcuni di noi si conoscono da tempo e si vedono una volta al mese, quindi è inevitabile diventare amici. Tra di noi c’è una bella armonia: certo c’è rivalità ovviamente, ma è una rivalità sana”.
La gara di Le Mans, quarto round del campionato, si disputerà poco prima del via della 24 Ore del Centenario. Che sensazioni provi?
“È un sogno. Già sarebbe meraviglioso essere qui come spettatore, immaginatevi cosa significa toccare l’asfalto in una gara ufficiale. Certo, so bene che rispetto alla 24 Ore noi siamo una parte del tutto, però siamo qui, siamo qui per correre: è un’opportunità che ti capita una sola volta nella vita. Per una persona che ama il motorsport come me è indescrivibile”.
Finita la prova del Challenge resterai a vivere l’atmosfera della 24 Ore, membro di un club molto speciale.
“Ferrari mi ha fatto questa grande sorpresa, la possibilità di unirmi all’Hyperclub e ho colto l’occasione al volo. Essere a Le Mans e correre sul Circuit de la Sarthe è già straordinario, ma avere anche l’opportunità di respirare la 24 Ore insieme al team, tra meccanici e piloti, è davvero incredibile. Non posso che ringraziare Ferrari: è assolutamente tutto perfetto”.
La pista la vivrai davvero 24 ore, perché avrai l’opportunità di alloggiare all’interno del circuito. Cosa pensi di questa esperienza?
“Semplicemente incredibile. Far parte della squadra, dormire insieme ai membri del team, svegliarsi insieme a loro, vivere le stesse emozioni che vivono loro come la tensione, lo stress, magari la gioia della vittoria…è qualcosa che ti permette di chiudere il cerchio: cliente, pilota e membro della squadra. Vivere tutto questo in un solo weekend è meraviglioso”.
Oltre al Challenge, partecipi anche al Club Competizioni GT: che tipo di esperienza si vive in questa serie?
“Amo il Club Competizioni GT perché mi permette di prendere confidenza con un altro tipo di vettura: la GT3, che è diversa da quella del Challenge. Nei miei piani, la serie GT3 sarà il prossimo step dopo il Ferrari Challenge e quindi Club Competizioni GT mi sta dando l’opportunità di prendere confidenza con questa vettura, è un buon modo per prepararmi. E poi comunque anche il Club Competizioni GT è come una famiglia, più piccola e quindi più intima rispetto al Challenge ma anche in questo caso ti permette di vivere dei fantastici weekend”.