La pista immersa nel verde delle Ardenne infatti, mantiene praticamente intatte le caratteristiche tecniche del circuito originario (che era lungo circa 14 chilometri) rendendolo eccitante, sotto il profilo tecnico, dal primo all'ultimo metro, ricco com'è di punti tecnici in grado di fare emergere la differenza tra i piloti. Chi è un appassionato di automobilismo non può non "emozionarsi" al passaggio delle vetture all'Eau Rouge o al Radillon e "sentire" (nel vero senso della parola) chi affronta in pieno o meno questa terribile depressione.
Ovviamente però non è solo il "gruppo" Eau Rouge-Radillon che permette ai piloti di segnare il miglior tempo. Spa infatti presenta una parte centrale del circuito decisamente interessante, caratterizzata com'è da una sequenza di curvoni veloci in appoggio intervallati da brevi rettilinei. Questa seconda trance è forse la più tecnica, dal momento che richiede al pilota una guida particolare onde evitare di finire in testacoda. Dopo il misto, all'uscita della insidiosa Stavelot, si ritorna nella storia, e precisamente nel suggestivo rettilineo nel bosco delle Ardenne, il Blanchimont, che porta alla Bus Stop, ultima curva del tracciato.
Ma il circuito del Belgio è famoso anche per le condizioni metereologiche - molto variabili - che spesso regalano ai piloti tratti bagnati e tratti asciutti, in una pista che misura quasi sette km!