La 488 GTE di Miguel Molina è in testa alla 6 Ore di Spa-Francorchamps dopo metà gara esatta, grazie ad una strategia audace, con un giro di vantaggio sugli inseguitori.
Detriti. Dopo essere partiti con pista asciutta ed aver superato la fase di Safety Car iniziale, la gara si svolgeva senza grossi colpi di scena fino, almeno, all’incidente che coinvolgeva un prototipo di classe LMP2 che provocava l’esposizione della bandiera rossa, resa necessaria per rimuovere i detriti in pista. Alla ripartenza, avvenuta dietro Safety Car, iniziava anche a cadere la pioggia che, progressivamente, aumentava la sua intensità. Prima di registrare una precipitazione di livello tre, la 488 GTE numero 52, sempre con Molina al volante, optava per gli pneumatici rain mentre altre vetture, inclusa la gemella numero 51, rimaneva con le slick. La pioggia, tuttavia, rendeva sempre più critica l’aderenza per i piloti costringendo il direttore di gara ad esporre per la seconda volta la bandiera rossa.
Azzardo. Prima dell’interruzione, tutte le vetture, ad eccezione della 52, effettuavano la loro sosta permettendo così a Molina di portarsi al comando con un giro di vantaggio alla ripartenza. Pier Guidi, terzo, riusciva a ridurre lo svantaggio dalla Porsche di Christensen a poco meno di quattro secondi ma, complici diverse uscite di pista, veniva dichiarata una nuova fase di Full Course Yellow, proprio a pochi istanti dallo scoccare della terza ora. Nella classe LMGTE Am, nonostante un testacoda quando la pioggia era più intensa, Francesco Castellacci, in terza posizione, era il migliore tra i piloti Ferrari, seguito da Christoph Ulrich al quarto posto. Più staccate le altre 488 GTE, con Matteo Cressoni nono, Christina Nielsen dodicesima e Pierre Ragues tredicesimo. Per queste ultime due Ferrari vanno registrati alcuni contatti e testacoda che le hanno fatto scivolare in fondo allo schieramento.