Si è conclusa con due vittorie e due titoli l’ultima gara del 2020 del Campionato Italiano GT Endurance che ha laureato campioni la 488 GT3 Evo 2020 numero 71 di AF Corse in classe Pro e quella di Easy Race in classe Pro Am. Una gara emozionante decisa ancora una volta negli ultimi minuti di gara, sulla falsariga di quanto avvenuto lo scorso anno e che aveva permesso a Stefano Gai di laurearsi campione con la sua Ferrari, grazie anche al contributo di Antonio Fuoco. Il campione in carica della serie Sprint Pro Am, quest’anno è stato altrettanto glaciale in un convulso finale ed ha portato al successo e al titolo la vettura di AF Corse. Assieme al giovane italiano scrivono il loro nome nell’albo d’oro della serie tricolore anche Giorgio Roda e Alessio Rovera. In Pro Am, invece, Sean Hudspeth, Mattia Michelotto e Matteo Greco gestiscono nel migliore dei modi la corsa e si aggiudicano successo e titolo.
Ora 1. Nella prima parte della corsa, le Ferrari erano costrette a pagare dazio rispetto alle altre vetture, sfavorite da un Balance of Performance che non metteva le 488 GT3 Evo 2020 nelle condizioni di combattere con le altre vetture. In questo contesto, Daniele Di Amato si confermava velocissimo e il migliore tra i piloti alla guida delle vetture di Maranello, occupando la settima posizione – secondo nella classe Pro Am - davanti a Cressoni e Michelotto, impegnati per molti giri in un confronto serrato ma corretto. Alle loro spalle, in decima piazza, staccato di 40 secondi dalla testa, Giorgio Roda vittima anche di un contatto in apertura di gara con Di Amato. A cinquanta minuti dal via, la Porsche di Andrea Marchi di classe GT4 si infilava nelle barriere alla Variante Ascari, costringendo la Safety Car ad entrare in pista permettendo così alle Ferrari, in particolare alla numero 71 di AF Corse, di azzerare il ritardo accumulato. Alla ripartenza Roda rimaneva bloccato da alcune GT4 e perdeva secondi preziosi, mentre il terzetto delle Ferrari impegnate in Pro Am si producevano in una bella lotta per la supremazia nella classe. Cressoni andava all’attacco del pilota romano in più di un’occasione ma, così facendo, perdevano decimi preziosi dall’Audi di Mancinelli. Roda era il primo tra i piloti Ferrari a fermarsi ai box, cedendo il volante ad Alessio Rovera, seguito un paio di giri più tardi da Di Amato e Michelotto, mentre Cressoni allungava al massimo il suo stint prima di lasciare il posto a Simon Mann.
Ora 2. Una volta stabilizzate le posizioni dopo i pit, Greco si portava in quarta posizione, primo tra i Pro Am, mentre Rovera riusciva a portarsi davanti alle due Ferrari di Mann e Vezzoni, in sesta posizione. Il pilota italiano rompeva gli indugi e attaccava la Lamborghini di Giammaria che però costringeva il portacolori di AF Corse a tagliare la prima chicane. Un contatto in staccata alla variante Ascari tra Vezzoni e la Mercedes di Moiseev nel corso del 39esimo giro danneggiava significativamente il muso della Ferrari di RS Racing, mentre la 488 GT3 Evo 2020 di Simon Mann era costretta al ritiro nel corso dello stesso passaggio. Il passaggio numero 48 accendeva invece il duello tra Rovera e Giammaria con il pilota di AF Corse definitivamente davanti al rivale un giro più tardi.
Ora 3. Scoccata la seconda ora di gara, Matteo Greco effettuava la sosta ai box lasciando spazio a Sean Hudspeth, inaugurando i cambi per gli equipaggi Ferrari. Una volta stabilizzate le posizioni, con una classifica ancora virtuale a causa dei cinque secondi da aggiungere alla vettura di Kroes per un pit stop non regolare, Fuoco era quarto, a otto secondi proprio dal pilota Lamborghini, mentre Hudspeth era primo in classe Pro Am davanti a Di Amato, tornato al volante della vettura di RS Racing, staccato di un giro. Nel duello per le posizioni di testa, Krohn finiva fuori pista alla Parabolica dopo un contatto con Drudi, e Fuoco era pronto ad approfittarne portandosi in terza piazza, a due secondi dai leader. Nel corso del 75esimo giro, Fuoco poteva concentrarsi sulla Lamborghini di Kroes dal momento che la BMW alle sue spalle si fermava definitivamente ai box. L’italiano superava la vettura di Borgo S. Agata con una fantastica staccata alla Roggia e si metteva a caccia di Drudi, in testa con quasi cinque secondi di vantaggio. In attesa di eventuali sanzioni da parte della direzione gara, Fuoco riduceva di pochi decimi il ritardo da Drudi, mentre Hudspeth amministrava il suo enorme vantaggio su Di Amato. La penalità di cinque secondi veniva comminata a Drudi a 14 minuti dal termine con Fuoco staccato di 4”2 alle sue spalle. Il ferrarista a quel punto non si limitava ad amministrare il vantaggio ereditato ma spingeva su ritmi insostenibili per il pilota Audi che vede il gap assottigliarsi a due secondi dal giovane italiano che, pur transitando secondo sotto la bandiera a scacchi, si aggiudicava il successo e condivideva con Giorgio Roda e Alessio Rovera il titolo italiano Endurance. Nella classe Pro Am, vittoria e titolo anche per la Ferrari di Easy Race di Sean Hudspeth, Mattia Michelotto e Matteo Greco, sesta assoluta sul traguardo davanti alla 488 GT3 Evo 2020 di RS Racing di Alessandro Vezzoni e Daniele Di Amato.