Dopo aver vinto negli ultimi due anni tutto quello che c’era da vincere nel Campionato Italiano GT in classe Pro-Am, Simon Mann amplia i suoi orizzonti e guarda oltre i confini nazionali. Nell’attesa di una possibile sfida nel mondiale FIA WEC, il pilota americano punta a prendersi la rivincita su una delle più importanti gare statunitensi, e non solo: la 24 Ore di Daytona.
Una corsa leggendaria che Mann ha avuto modo di affrontare lo scorso gennaio e con la quale ha un conto in sospeso, vista la vittoria sfiorata. “La mia prima 24 Ore di Daytona è stata davvero speciale”, racconta il pilota di AF Corse. “È stata una grande occasione per fare esperienza: non c’erano molte alte aspettative, ho solo cercato di imparare il più possibile e, alla fine, abbiamo concluso facendo un ottimo lavoro di team”. Una gara già difficile, resa complicata da alcuni fattori come la stanchezza o i prototipi. “Non avevo mai disputato una gara di durata superiore alle tre ore, prima. All’inizio ero un po’ nervoso all’idea di dover guidare per tutto quel tempo, non sapevo come avrei resistito alla stanchezza. Ma, alla fine, avevo così tanta adrenalina e tensione in circolo che non mi sembrava neanche di essere stanco, non ne avevo il tempo! Dopo la gara però, mi sono ritrovato completamente esausto. Per quanto riguarda i prototipi non è andata poi così male: sono davvero veloci e l’importante è mantenere la propria traiettoria”. Le emozioni, a Daytona, sono date anche dal guidare sul “banking” delle curve dell’ovale. “Le sopraelevate nelle fotografie non rendono tanto quanto nella realtà. Vederle per la prima volta è molto impressionante, sono molto più profonde di quanto ti puoi aspettare e, starci sopra, è un’altra storia: inizialmente spaventano un po’, ma poi diventa un’esperienza molto speciale. Il circuito è molto interessante, in particolare nella parte finale. Anche l’atmosfera in USA è davvero speciale, completamente diversa rispetto all’Europa”. Europa, e soprattutto Italia, che ha regalato a Mann un’altra grande stagione. “Le gare in Italia sono impegnative sin dall’inizio quindi bisogna sempre rimanere concentrati. L’emozione è stata doppia: aver replicato la vittoria dell’anno scorso, e vincere nella endurance per la prima volta”.