Il titolo conquistato nel campionato americano Imsa decreta Davide Rigon e Daniel Serra campioni nella classe GTD Pro della Endurance Cup, un successo messo in bacheca al termine della Petit Le Mans disputata al volante della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 di Risi Competizione, condivisa per l’occasione con James Calado. Un risultato storico che riconsegna a Maranello un titolo nel principale campionato a stelle e strisce che mancava dal 2016, quando Alessandro Balzan e Christina Nielsen si laurearono campioni in classe GTD sia nella classifica assoluta sia in quella che riunisce le corse endurance, e che premia la grande passione e dedizione di un team storico, come quello di proprietà di Giuseppe Risi.
La festa. Rigon ha così festeggiato sul tracciato di Road Atlanta il suo primo titolo nel campo delle granturismo derivate dalla serie, insieme al compagno Serra. Una gioia condivisa, un risultato frutto del lavoro di squadra quello ottenuto dai due piloti ufficiali di Ferrari Competizioni GT. “Non avevo mai provato l’emozione di conquistare un titolo piloti – racconta Rigon -. Ero alla mia prima partecipazione alla Petit Le Mans, su una pista molto difficile e stretta, che non permette errori considerato che ci sono una cinquantina di vetture in gara. Non abbiamo vinto la corsa, ma abbiamo ottenuto il titolo: è stato difficile, ma indimenticabile”. Dello stesso tenore le parole del brasiliano Serra: “Uno dei nostri obiettivi era vincere nell’Imsa, che ritengo uno dei campionati più belli al mondo: si lotta sino alla fine su piste ‘old school’ dove al primo errore dici addio al risultato”. L’atmosfera delle corse oltre Atlantico sprigiona un fascino particolare anche per il collega veneto. “In pista ognuno pensa a se stesso, è ovvio, ma nel paddock si condivide molto tempo con gli altri piloti, c’è un clima semplice e amichevole. La vera calamita dell’Imsa, però, sono i tracciati tecnici e con vie di fuga ridotte al minimo: a Daytona se sbagli finisci contro il muro, a Sebring, Watkins Glen o Road Atlanta se metti le ruote al di là della pista probabilmente ti sei giocato la vittoria”.
L’alchimia di squadra. Le corse endurance costringono due o più piloti a condividere il sedile di una vettura come la 488 GT3 Evo 2020. Gli stint di gara, i turni alla guida e quelli dedicati al riposo, le strategie messe a punto dal team si ottimizzano solo se il risultato del gruppo è anteposto all’interesse del singolo. “Bisogna valorizzare i propri punti forti, e aiutare i compagni a migliorare i propri punti deboli – analizza Rigon -. È fondamentale ragionare per il gruppo, dimenticare la presunzione, trattare con i ‘guanti’ la macchina che consegnerai al tuo collega”. Anche per Daniel Serra l’alchimia di squadra è ben più che un concetto astratto. “Quando sei un pilota professionista devi pensare all’obiettivo comune, che sia vincere una gara o trionfare in un campionato. Io faccio parte del gruppo degli ufficiali Ferrari Competizioni GT dal 2020, è stato un lungo percorso che mi ha portato qui, un sogno diventato realtà”.
Il futuro. Mentre la stagione 2022 si avvia alla conclusione, condita da un successo di prestigio nell’Imsa, i due professionisti guardano al futuro prossimo. Un avvenire che in Casa Ferrari si lega a nuovi, ambiziosi progetti con l’arrivo della nuova 296 GT3, che raccoglierà il testimone della 488 GT3. “Quest’anno nel corso dei test di sviluppo della 296 GT3 ci siamo spesso trovati con gli altri piloti ufficiali, abbiamo condiviso molto tempo, non abbiamo parlato solo di tempi sul giro e di pista come di consueto: ho capito appieno cosa significhi far parte di questo gruppo, di cui sono orgoglioso. Ho i compagni più forti al mondo” spiega Rigon.