Un sogno può essere inseguito a lungo, ma può anche durare senza esaurirsi immediatamente. Il sogno di Takeshi Kimura di partecipare alla 24 Ore di Le Mans parte da lontano ma si concretizza ogni anno dal 2019. Anche quest’anno il pilota giapponese affronterà la sfida più attesa del mondo endurance al volante della 488 GTE di Car Guy by Kessel Racing. Dopo la grande gioia dopo aver ottenuto il “pass” nel 2019, grazie al titolo nell’ALMS, Kimura torna all’assalto del podio di Le Mans con un equipaggio inedito e competitivo formato assieme a Scott Andrews e Mikkel Jensen.
Quali sono le sensazioni che prova alla vigilia di questa edizione?
“Non pensavo che sarei riuscito a prendere parte a tre edizioni della 24 Ore di Le Mans, onestamente. Questa gara rappresentava un sogno per me ma il modo in cui si è realizzato è inusuale. Era il 2018 e, da possessore di una 488 Challenge, venni invitato a Monza per svolgere un test con la 488 GT3. Mi sono trovato immediatamente a mio agio con la vettura e l’ho acquistata. A quel punto ho cercato di capire quale fosse il campionato giusto per me e scelsi l’Asian Le Mans Series. Per fortuna la stagione andò bene [quattro vittorie su quattro gare, N.d.R.] e grazie a questo risultato sono riuscito ad essere al via di questa corsa leggendaria”.
L’esperienza, a Le Mans, è fondamentale. Quanto è migliorata la sua conoscenza di questa corsa e delle sue dinamiche?
“L’anno del mio debutto a Le Mans avevo un po’ di influenza e questo mi aveva impedito di godermi il weekend come avrei voluto, ma sono comunque riuscito a guidare. Lo scorso anno, fortunatamente, mi sono presentato in ottima forma e sono riuscito a guidare bene. Quest’anno, usando l’esperienza maturata nell’ultima edizione, penso che avrò modo di essere ancora più competitivo. Una delle cose in cui il miglioramento è più evidente è la gestione del traffico. Noi guidiamo le macchine più lente in pista, dunque non essere d’intralcio senza perdere ritmo è importante. Qui a Le Mans bisogna avere gli occhi anche dietro il casco vista la quantità di vetture in pista!”
Il programma di quest’anno sarà molto compresso, con impatti anche sui tempi di recupero dei piloti e della squadra. Come vi state preparando in tal senso?
“Io lo sto facendo in maniera molto semplice: mi alzo, mangio, guido e mi riposo [ride, N.d.R.]. Ho la fortuna di avere un team che pensa ad ogni cosa, dunque posso concentrarmi davvero solamente sul fare ciò che è necessario per la prestazione migliore. Questo ritengo sia il modo migliore per prepararsi ad un evento come la 24 Ore di Le Mans”.
L’equipaggio con cui affronta la 24 Ore quest’anno è inedito: Scott Andrews e Mikkel Jensen sono due piloti veloci e di sicuro affidamento. Quali sono le aspettative?
“L’equipaggio è nuovo ma per me un membro importante è il nostro ingegnere Gabriele, che ha la mia massima fiducia e che è in grado di mettermi a disposizione una vettura sempre competitiva. Partiamo da quell’assetto e poi i consigli di Mikkel [Jensen, N.d.R.] fanno volare la nostra Ferrari. Mikkel è davvero un ottimo pilota, veloce e costante nei tempi sul giro. Scott è anche molto veloce e preparato dal punto di vista fisico, aspetto molto importante nelle gare di durata. Anche lui è costante nella prestazione. Mikkel mi ha sorpreso perché è in grado di darmi consigli molto utili per migliorare la mia guida e i tempi. Scott, invece, è fantastico per creare un clima positivo per il team, e il feeling con Mikkel è sorprendente. Queste condizioni sono ideali per dare vita ad uno spirito di squadra vincente, come ha dimostrato anche la gara di Portimao. C’è grande fiducia tra di noi e la pista lo conferma. Per questo vogliamo puntare alla vittoria anche qui a Le Mans, sebbene sia consapevole del fatto che sia difficile. Più che vincere, però, per me è importante creare le condizioni per un buon lavoro di squadra, affinché ci sia la consapevolezza di poter puntare ad un risultato di prestigio”.
Qual è l’importanza di poter contare su una struttura come quella di Kessel Racing per una gara difficile come la 24 Ore di Le Mans?
“È molto importante. Io sono estremamente contento di poter correre con loro perché mi mettono al centro di tutte le loro attenzioni, mi sento “coccolato” da questo punto di vista. Hanno una struttura completa, di livello, e grande professionalità. Sono anche felice del rapporto che ho con Ferrari perché, pur essendo una grande azienda, sia Antonello Coletta [Head of Attività Sportive GT, N.d.R.] che Alessandra Todeschini [Head of Competizioni GT, N.d.R.] sono sempre disponibili con me e sono sempre pronti ad aiutare in caso di necessità”.