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25 ott 2020Endurance, GT World Challenge Europe

Perel, maratona finale

Spa-Francorchamps 25 ottobre 2020

È un 2020 intenso quello che sta affrontando David Perel, nonostante tutte le difficoltà che il mondo del motorsport sta attraversando in questa stagione. Il pilota sudafricano, due volte vincitore della 24 Ore belga, è impegnato nella European Le Mans Series e nella Le Mans Cup dove è uno dei protagonisti assoluti. A Spa, Perel difende i colori di Rinaldi Racing, team con il quale si è imposto nel 2018 nella classe Pro-Am. Lo incontriamo pochi istanti dopo l’inizio della gara.

La 24 Ore di Spa è una gara che hai già vinto due volte. Che corsa è, per te?

Molti piloti sono soliti dire che questa gara è una 24 ore sprint, ma io non la penso così. Secondo me è una gara che prevede di arrivare al termine dello stint senza commettere errori o fare danni. Se per esempio sei bloccato dietro ad una vettura per cinque giri perdi sempre meno tempo rispetto a rimanere bloccato nella ghiaia o per riparare la macchina in caso di incidente. Io seguo una mia regola che prevede di effettuare eventualmente un sorpasso in un unico punto della pista e, a meno che non abbia una possibilità concreta in quella curva, aspetto. Questo è già funzionato in due occasioni precedenti e dunque mantengo la mia idea”.

Hai dimostrato di avere un ottimo feeling con Spa. Qual è il settore del tracciato che preferisci?

Non è una risposta facile perché questa pista ha molti settori davvero fantastici e leggendari. Indubbiamente quando percorri Eau Rouge e Radillon pensi che sia fantastico. Però, quando monti un set di gomme nuove e affronti Pouhon, il feeling è incredibile”.

La classe Pro-Am quest’anno propone molti avversari competitivi. Chi è quello da tenere d’occhio?

Sky Tempesta Racing credo abbia davvero un equipaggio molto forte, con dei piloti Bronze molto veloci. Anche l’Aston  Martin, se saprà tenersi lontana dai guai, può avere delle buone possibilità. Tuttavia penso che le tre Ferrari abbiano il potenziale per salire sul podio”.

La notte quest’anno giocherà un ruolo molto importante anche in funzione del cambio d’ora che costringerà i piloti a guidare un’ora in più nel buio.

Per me questa sarà la quinta 24 Ore di Spa e nelle due occasioni in cui l’ho vinta è stato grazie agli stint effettuati di notte e non vedo l’ora di farlo. Correre di notte regala emozioni uniche ed è difficile da spiegare per chi non le ha mai provate. Anche se c’è rumore, nella macchina c’è silenzio, ci sei tu e la vettura con la quale, a quel punto, diventi una cosa sola. I tuoi pensieri si diradano, rimani estremamente concentrato perché la visibilità è ridotta e tutti i tuoi sensi sono molto più pronti. Non usi solo la vista di notte, ma tutto ciò che ti circonda porta informazioni, il silenzio, le sconnessioni ti dicono dove sei lungo la pista, è fantastico”.

Che 24 Ore di Spa affronterai quest’anno?

È un’edizione diversa da tutte le altre, non solo per quella che è la situazione mondiale, ma anche per il momento dell’anno in cui la disputiamo, che la rende una gara decisamente fredda e unica. Saremo costretti a pensare a questa corsa in maniera diversa, specialmente nella classe Pro-Am dove ci sono piloti con meno esperienza e che magari non amano guidare di notte. Questo apre strade molto interessanti per la strategia. L’altro aspetto  da considerare è il numero più basso di vetture rispetto allo scorso anno. Ora, a mio giudizio, è perfetto perché nel 2019 ce n’erano troppe”.

Dopo Spa ti attende un finale di stagione intenso con le gare dell’ELMS e della Le Mans Cup…

Nell’European Le Mans Series siamo al comando con sette punti di vantaggio. Dobbiamo cercare di impedire che la Porsche conquisti la pole position e questo è un aspetto di cui dovrò occuparmi personalmente visto che disputerò le qualifiche. Devo anche fare i conti con il recupero tra questa gara e la prossima perché l’ELMS inizia già mercoledì con le prime sessioni di test. Le aspettative sono alte e l’obiettivo è vincere anche se, da pilota, l’unica cosa su cui posso concentrarmi è quella che posso controllare, ossia lo sterzo e i pedali della mia macchina. Abbiamo un team molto competitivo e con i miei compagni sono davvero determinati, dunque sta a noi evitare problemi per poter avere la possibilità di lottare fino all’ultimo metro”.

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