Le ultime quattro ore di gara hanno provocato sentimenti contrastanti nel box di AF Corse che può tuttavia festeggiare l’Endurance Trophy piloti e team in classe LMGTE Am.
Quinta ora. In una fase di doppiaggio all’inizio del suo stint, Serra entrava in contatto con la Porsche di Perfetti e forava immediatamente la gomma posteriore sinistra a causa della rottura del cerchio. Il brasiliano riusciva a mantenere intatta la vettura nel giro di rientro, fino a pochi metri dall’ingresso nella pit lane, quando lo pneumatico delaminava completamente provocando la rottura di molte parti di estrattore e carrozzeria che costringevano la Safety Car ad entrare in pista. Mentre il lavoro ai box di AF Corse procedeva febbrilmente, le vetture si accodavano alla Safety, permettendo alla numero 83 di recuperare il giro che aveva perso nella prima metà della corsa. La 488 GTE numero 51 tornava in pista a tre giri dal leader, mentre la gara riprendeva venti minuti dopo lo scoccare delle quattro ore. Nella classe LMGTE Am, Fisichella si portava in testa alla corsa, mentre le Ferrari di Noble e Collard occupavano la quinta e la nona posizione. I rimanenti quaranta giri di lancette non regalavano grossi colpi di scena, se non una penalizzazione di 10” per Serra, ritenuto responsabile dell’incidente con la Porsche di Perfetti. Mentre il brasiliano chiudeva a due giri la classifica della Pro, Molina risultava essere il più veloce in pista e approfittando del duello tra Bruni e Westbrook, riduceva a meno di sette secondi il ritardo dalle posizioni da podio.
Sesta ora. Con Molina in quarta posizione a 36 secondi dai leader della gara in classe LMGTE Pro, lo spagnolo si impegnava al massimo per conquistare la terza piazza e ancora una volta si assisteva al confronto tra Ferrari e Aston Martin. Il duello tra Molina e Westbrook era intenso e non privo di contatti, anche se all’interno dei limiti del regolamento. Nell’alternarsi delle posizioni che ha caratterizzato la classe LMGTE Am, Castellacci occupava la terza posizione davanti a Cozzolino, quarto, e Nicklas Nielsen, settimo. Il danese era tra i più veloci in pista, nel tentativo di recuperare il pesante distacco che lo separava dall’Aston Martin di TF Sport, provvisoriamente terza. Allo scoccare della sesta ora di gara Nielsen saliva in sesta posizione.
Settima ora. La penultima ora si apriva con Nielsen all’attacco della Porsche di Holzer e la sesta posizione che diventava seconda con le soste che si susseguono. Il pilota ufficiale Ferrari seguiva il leader provvisorio, Picariello, a 12 secondi, Flohr era quinto e Cozzolino nono. In questa fase della corsa non accadevano episodi degni di nota, con i protagonisti in procinto di affrontare l’ultima, decisiva, ora di gara.
Ottava ora. All’inizio dell’ultima ora, l’Aston Martin di TF Sport era costretta a fermarsi ai box per la sostituzione dei freni riaprendo clamorosamente la lotta per il campionato nella classe LMGTE Am che ora proponeva in testa la Ferrari di AF Corse. Dopo l’ultima sosta, sempre con Nielsen al volante, la 488 GTE occupava la terza posizione, con i rivali ottavi e indietro di un solo punto in classifica. Con le Aston Martin costrette ai box per la sostituzione dei freni anche tra i Pro, la vettura numero 71 con Rigon al volante si portava in terza posizione anche se lontana dalle due Porsche al comando. L’attenzione continuava a concentrarsi sui protagonisti della classe LMGTE Am, con Castellacci quinto e Cozzolino nono, penalizzato con cinque secondi da aggiungere al tempo complessivo di gara a causa di un contatto con la Porsche numero 56, giudicato eccessivo da parte dei commissari. Nielsen nel frattempo continuava a girare velocemente e si portava in seconda posizione, con i rivali per il titolo in ottava posizione, diventata nona a pochi minuti dal termine. La tensione degli ultimi giri veniva gestita alla perfezione da parte di Nielsen che tagliava il traguardo in seconda piazza, laureandosi, assieme a Perrodo, Collard e AF Corse, campioni del mondo della classe LMGTE Am. Un risultato completato dal quarto posto della numero 54 e dal podio di Davide Rigon e Miguel Molina in LMGTE Pro.