Alla vigilia della quattordicesima partecipazione alla 24 Ore di Spa, Andrea Bertolini affronta la grande classica belga con lo stesso entusiasmo di un debuttante, anche se con un bagaglio di esperienza con pochi eguali. Il pilota ufficiale di Ferrari Competizioni GT punta molto sul risultato di questa 24 Ore per raccogliere punti importanti per il campionato.
Sarà una 24 Ore particolare, inedita per molti aspetti.
“Ogni 24 ore è diversa dalle altre, ma quest’anno lo è ancora di più visto il periodo e viste le temperature. Il livello nella categoria Pro-Am è aumentato tantissimo negli anni ed è davvero molto competitiva. Abbiamo tutto per fare bene perché Niek e Louis sono veloci e Daniel è molto forte. Dobbiamo essere bravi, come in tutte le 24 ore, ad essere costanti e non farci trovare nel posto sbagliato nel momento sbagliato perché non ci dobbiamo dimenticare che in questo tipo di gare la fortuna gioca un ruolo importante. Detto questo siamo carichi, fiduciosi, la macchina sta andando bene e siamo tutti e quattro contenti dell’assetto tanto sull’asciutto quanto sul bagnato, quindi se dovessero esserci delle variazioni a livello di meteo ci faremo trovare pronti”.
Cosa rende speciale la pista di Spa-Francorchamps?
“A me è sempre piaciuta. Negli anni passati, quando correvo con vetture e categorie diverse, era una gara interessante ma da quando è diventata riservata alle GT3 per me è la più bella perché tutte le macchine sono della stessa classe, il livello è molto alto ed è spettacolare. Non è come altre gare dove ci sono anche i prototipi e dunque devi essere quasi più bravo a farti superare per perdere meno tempo che concentrato a superare chi ti precede. Dal punto di vista del pilotaggio, il circuito è davvero spettacolare ma nello stesso tempo richiede tanta preparazione fisica”.
Qual è il segreto per vincere la 24 Ore di Spa?
“Non c’è un segreto, una formula magica. Per vincere servono varie componenti: l’equipaggio che deve essere il top, la squadra che deve essere perfetta, la vettura che deve essere performante come la nostra, senza dimenticare la fortuna, perché se manca quella, non vinci”.
Preferisci guidare di giorno o di notte a Spa?
“Mi piace guidare di notte, è sempre stato un punto a mio favore. Guidare a Spa è bello anche se negli ultimi anni l’illuminazione è aumentata, il che è importante sul fronte della sicurezza, ma ha tolto al pilota la possibilità di fare la differenza. Negli anni in cui correvamo qui con il GT1, le vetture non potevano contare su un impianto luci particolarmente potente ma la pista stessa era molto più buia. Chi si trovava a suo agio in queste condizioni poteva fare la differenza, mentre oggi in punti importanti della pista c’è più luce e meno possibilità di fare selezione”.
Qual è la curva più bella di Spa, a tuo parere?
“Indubbiamente l’Eau Rouge, perchè è la curva più bella al mondo. Tuttavia, quando transiti sul traguardo con il miglior tempo, è tutta la pista a regalarti grandi emozioni e a piacerti”.
La gara di Barcellona ha chiuso la stagione della Sprint Cup. Qual è il bilancio?
“La stagione è stata positiva anche se abbiamo perso un po’ di punti che probabilmente ci avrebbero consentito di lottare fino alla fine per il titolo. Tuttavia nelle gare sprint qualche contatto ci può stare ma abbiamo portato a casa punti importanti in ottica campionato assoluto. Come tutti sanno tanto a Spa quanto al Paul Ricard saranno fondamentali in funzione del punteggio maggiorato, dunque dovremmo cercare di essere concreti e portare a casa punti importanti”.