Si chiude con un quarto posto in classe GTLM e molte recriminazioni la 59esima edizione della 24 Ore di Daytona per le Ferrari. Alessandro Pier Guidi, James Calado, Davide Rigon e Jules Gounon hanno portato al traguardo la 488 GTE di Risi Competizione completando le 24 ore nello stesso giro della Corvette numero 3, vincitrice della corsa. Le vetture di Maranello sono state grandi protagoniste, in particolare nella classe GTD dove la 488 GT3 Evo 2020 di AF Corse era in piena lizza per il successo finale prima di un contatto, a quattro ore dalla bandiera a scacchi, che ha compromesso la sua corsa. Ritiro a poco meno di tre ore dalla fine per Scuderia Corsa.
GTLM. La 488 GTE numero 62 di Risi Competizione è stata autrice di una corsa molto positiva, nonostante il Balance of Performance non consentisse alla vettura italiana di lottare ad armi pari con gli avversari, come le ultime ore di gara hanno dimostrato. Nonostante questo, il quartetto del team americano non ha lasciato nulla al caso, transitando in testa alla corsa in diverse occasioni e facendo registrare il giro più veloce in 1’42”411 nel corso del 429 passaggio. Non sono mancati alcuni momenti di tensione, in particolare nelle prime ore, ma la Ferrari ha dimostrato grande affidabilità e robustezza cercando fino alla fine di salire sul podio.
GTD. Non mancano i rimpianti per la 488 GT3 Evo 2020 numero 21 di AF Corse, tra le grandi protagoniste della corsa e ampiamente in lizza per il successo finale prima di subire un contatto dalla Mercedes numero 57, alla fine vincitrice della gara. Dopo una prima fase di gara brillante, la vettura del team italiano ha tenuto la testa della corsa per lunghe fasi, dando vita a duelli avvincenti con la Mercedes numero 57 di Winward Racing, in particolare con Daniel Serra e Nicklas Nielsen. Al volante si sono avvicendati anche Simon Mann e Matteo Cressoni e, mentre quest’ultimo aveva appena iniziato il suo stint a poco meno di quattro ore dalla fine, era vittima di un contatto con la vettura tedesca poi vincitrice della gara. La Ferrari di AF Corse finiva contro le barriere ed era costretta a rientrare ai box con uno pneumatico forato che danneggiava l’estrattore posteriore, perdendo due giri per le necessarie riparazioni. Nonostante l’impegno dei piloti e alcune Full Course Yellow consentissero di recuperare un giro, la vettura tagliava il traguardo in ottava posizione di classe. Ritiro a meno di tre ore dalla bandiera a scacchi per la 488 GT3 Evo 2020 di Scuderia Corsa. Ryan Briscoe, Ed Jones, Bret Curtis e Marcos Gomes erano stati autori di una buona prova, considerando che i quattro gareggiavano assieme per la prima volta. Il brasiliano Gomes, con maggiore esperienza al volante della Ferrari rispetto ai compagni, aveva siglato il giro più veloce della corsa in 1’45”724 ed era riuscito a recuperare uno dei due giri di ritardo accumulati nelle prime 12 ore prima di essere costretto al ritiro.
Prossimo appuntamento. I protagonisti della serie IMSA torneranno in pista su un altro tracciato leggendario della Florida, quello di Sebring, dove dal 17 al 20 marzo sarà in programma la 12 ore.