Fun to race. Fun to win.
Le performance in pista devono essere accompagnate necessariamente dall’affidabilità, tanto della vettura quanto dei singoli elementi che la compongono. Tanto il motore, quanto il telaio ed ogni componente della 296 GT3 devono soddisfare i più rigidi criteri di analisi di resistenza all’affaticamento e allo stress di utilizzo.
Per raggiungere gli standard elevatissimi imposti da Ferrari, la 296 GT3 è stata sottoposta a lunghe ed intense sessioni di simulazioni, attraverso i più avanzati sistemi dinamici tanto per il propulsore quanto per lo chassis.
Oltre al minuzioso controllo qualità che viene effettuato direttamente presso i fornitori, la 296 GT3 è stata protagonista di numerosi collaudi sui circuiti più esigenti d’Europa, affidata alle sollecitazioni dei piloti ufficiali di Ferrari Competizioni GT per verificare la resistenza della vettura e di ogni sua parte. L’affidabilità, infatti, è una delle caratteristiche distintive di Ferrari nel mondo delle competizioni GT3 e non solo.
La Ferrari 296 GT3 raccoglie l’eredità della 488 GT3 che, nelle sue configurazioni standard ed Evo 2020, ha ottenuto più di 100 titoli dalla gara di esordio, con quasi 500 vittorie, un risultato straordinario che la conferma come la Ferrari di maggior successo nella storia. Per i progettisti e gli ingegneri di Ferrari Competizioni GT, il confronto con questo palmares non rappresenta solo una sfida da vincere, ma un inesauribile bacino di esperienze e soluzioni tecniche a cui attingere e a cui dare, appunto, nuove forme.
E se la 488 GT3 rappresenta la sua antesignana, la 296 GT3 attinge alla storia riproponendo un motore V6 in posizione centrale-posteriore come la 246 SP che nel 1961 vinse tra l’altro la Targa Florio, concedendo il bis l’anno successivo.
Dal punto di vista stilistico, invece, la 296 GTB, da cui deriva questa GT3, non nasconde i richiami alla 250 LM (sigla che indicava Le Mans). Questo modello, nonostante fosse stato influenzato nella sua carriera agonistica dalla mancata omologazione tra le Gran Turismo, conquistò successi importanti come alla 24 Ore di Le Mans del 1965 (l’ultima vittoria assoluta della Casa di Maranello in questa corsa), riscuotendo grande successo anche tra le scuderie private. Ancora una volta, il passato della Casa di Maranello ispira e forgia il futuro.
Lo sviluppo della 296 GT3 è stato condotto su alcune delle piste più probanti del mondo, per definire i più alti standard di affidabilità e prestazioni. Dai test aerodinamici, a quelli dedicati agli pneumatici, dalle sessioni di lunga durata a quelle legate alle performance, la nuova vettura è stata affidata al giudizio critico dei piloti ufficiali di Ferrari Competizioni GT.
Lo sviluppo è stato condotto sia pensando ad un uso estremo della 296 GT3, quello tipico delle classi “Pro” dove la vittoria è l’obiettivo finale, sia all’utilizzo che ne faranno i gentlemen driver, per i quali correre è prima di tutto una fonte di divertimento. L’intera concezione del progetto è nata nel 2020 ed è entrata nel vivo con le prime simulazioni CFD e i primi modelli simulativi, per passare alla successiva fase di test indoor che ha portato alla definizione della veste aerodinamica della vettura in galleria del vento, alla messa a punto al banco del propulsore e alle verifiche di rigidezza dell’autotelaio, sottoponendo infine il veicolo completo ai più severi test di resistenza nella cella 4WD di Maranello.
Dal primo shakedown avvenuto, come da tradizione, sulla pista di Fiorano il 12 aprile 2022, decine di migliaia di km sono stati coperti per preparare la nuova Ferrari alla sfida più difficile, quella della corsa.
In un mondo in rapido cambiamento, la 296 GT3 si inserisce nella strategia di Ferrari mirata ad un futuro sostenibile, anche nel mondo delle competizioni. Da questo punto di vista, il motore a 6 cilindri, oltre a garantire consumi più bassi rispetto al propulsore della 488 GT3, è stato sviluppato per essere compatibile con i nuovi biocarburanti impiegati nelle principali serie GT3 mondiali.
Ferrari è impegnata attivamente per attuare tutte le iniziative per una migliore sostenibilità dei propri impianti, delle proprie vetture e delle proprie attività, come attestato dai Certificati ISO 20121 per il Ferrari Challenge Europe e l’Autodromo del Mugello, cui si è aggiunto il Sustainable Endurance Award, riconoscimento che premia i programmi legati alla sostenibilità intrapresi dai costruttori e dai team che partecipano al Campionato del Mondo Endurance.
Il risultato è una sintesi perfetta tra le esigenze prestazionali e quelle estetiche perché una Ferrari deve essere sempre essere riconoscibile, tanto su strada quanto sui più importanti e prestigiosi circuiti del mondo.
Per questo motivo il design della vettura, al netto delle appendici aerodinamiche o degli elementi caratteristici della versione da corsa, ha mantenuto intatto il collegamento al modello di serie che già nella sua ideazione trova validi riferimenti in vetture come la 250 LM del 1963, perfetto connubio tra semplicità e funzionalità.
Gli elementi stilistici distintivi della 296 GTB, come ad esempio la perfetta ottimizzazione dei volumi che ha consentito di giungere a un design pulito ed elegante, sono stati mantenuti ed accentuati, esaltando la sinergia tra tecnica ed estetica proprio di ogni Ferrari.
Gli interni della 296 GT3 sono stati progettati attorno alle esigenze dei piloti per garantire la migliore ergonomia possibile e limitare al massimo il tempo di attuazione dei comandi disposti nella consolle centrale e sul volante.
Intuitività, visibilità, accessibilità sono principi cardine attorno a cui sono stati definiti gli assi di sviluppo dell’abitacolo, senza dimenticare aspetti fondamentali quali sicurezza e comfort. Nelle gare di durata, in particolare per i gentleman driver, poter contare su queste caratteristiche è essenziale anche per la prestazione.
Rispetto alla 488 GT3, l’abitacolo è stato completamente riprogettato sulla base delle indicazioni raccolte tanto dai piloti ufficiali quanto dai clienti. Il risultato è una cellula costruita per permettere al suo occupante di trovare rapidamente ed in maniera efficace la miglior posizione di guida, con le principali funzioni sempre a portata di mano, o di dita.
Molti dei comandi e delle funzionalità sono state infatti trasferite sul nuovo volante, ispirato a quello delle monoposto di Formula 1, mentre la collocazione del sedile Sabelt permette una visibilità ottimale, tanto di giorno quanto di notte, oltre ad un nuovo livello di comfort anche per piloti di taglie e stature diverse che, grazie ai pedali e allo sterzo regolabili, sono in grado di trovare la migliore collocazione in vettura.
L’impianto di condizionamento e i flussi d’aria all’interno dell’abitacolo sono stati studiati per garantire un’adeguata ventilazione in ogni condizione, a tutto vantaggio della concentrazione del pilota in ogni fase della corsa.
Il volante di dimensioni compatte, ispirato a quello delle monoposto di Formula 1, mette a frutto l’esperienza maturata nelle competizioni per granturismo e i preziosi pareri raccolti sia dai professionisti della Casa di Maranello, sia dai gentlemen che gareggiano con le vetture del Cavallino Rampante.
Il risultato è un volante progettato per garantire al pilota di poter gestire, con gesti semplici e rapidi, le principali impostazioni legate alla dinamica della vettura.
Tramite i manettini al centro della corona è possibile intervenire sul set-up dell’Abs e sull’erogazione della potenza del motore, ottimizzando la risposta in relazione alle condizioni dell’asfalto e del meteo.
Mentre i pulsanti laterali danno accesso ad altre funzioni, consentendo di attivare il collegamento via radio con il garage oppure d’impostare il limitatore di velocità quando si accede alla pit-lane per la sosta ai box.
La comunicazione tra box e pilota e la comprensione delle informazioni tecniche fornite nel corso di una gara rappresentano due fattori fondamentali, che possono fare la differenza nel risultato conseguito alla bandiera a scacchi.
Per questi motivi la 296 GT3 dispone di display tecnologicamente avanzati con i quali il driver, senza distogliere lo sguardo dalla pista, ha una percezione chiara in tempo reale del comportamento della propria vettura, dei tempi sul giro, delle funzioni attivate oppure disattivate.
Il monitor Bosch, il supporto pratico di questa interazione tra uomo e macchina, rappresenta un cruscotto digitale ad alta risoluzione posto al di sopra del volante che mostra i dati di maggior interesse, dalla velocità alla marcia inserita ai giri del motore, e quelli più tecnici, che sono indispensabili per chi trova al volante.
Il “cervello” elettronico della vettura fornisce i tempi registrati nel giro corrente e nella precedente tornata.
Il display, inoltre, mostra la pressione degli pneumatici e gli avvisi che sono inviati dal muretto al pilota.
In un solo pannello posto al centro della plancia, orientato verso il pilota, sono alloggiati i tasti che permettono di gestire numerose funzioni e settaggi, con quattro differenti colorazioni scelte per organizzare, anche sul piano visivo, gli stessi comandi.
La console centrale rappresenta l’interfaccia con la quale il professionista del volante così come il gentleman driver gestisce le mappature della centralina elettronica, passando dalla modalità messa a punto per le condizioni di pista asciutta oppure di asfalto bagnato.
Tra le tante possibilità d’intervento una richiama direttamente le vetture stradali: sulla 296 GT3, infatti, tramite i comandi dedicati è possibile accendere o spegnere l’impianto di climatizzazione, un prezioso alleato nel corso delle gare endurance che si disputano nella stagione estiva, le quali costringono chi siede dentro l’abitacolo a uno sforzo impegnativo sul piano fisico.
La 296 GT3 segna il ritorno in pista di una Ferrari equipaggiata con un propulsore 6 cilindri anche se, in osservanza dei regolamenti tecnici, non è dotata dell’unità elettrica che invece caratterizza la 296 GTB. Per il motore termico V6 della 296 GT3, che deriva da quello della gemella stradale, si è optato per l’introduzione della configurazione a ‘V’ da 120° con combustioni equispaziate, nonché il posizionamento dei turbo all’interno della ‘V’: ciò, oltre ad apportare significativi benefici in termini di compattezza e riduzione di massa, favorisce il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza.
L’architettura è vincente per ordine di combustione, integrazione dei collettori di aspirazione e supporti motore sulle fiancate di aspirazione della testa cilindri: il motore risulta più compatto e leggero, vista l’eliminazione di polmoni e supporti esterni, e la fluidodinamica beneficia della riduzione dei volumi aumentando l’efficienza in aspirazione.
Il know-how Ferrari in termini di leghe leggere, dimensionamenti e componentistica è stato riversato nell’assieme motore in alluminio e nelle teste cilindri, entrambi completamente nuovi e progettati specificamente per l’architettura V6. Il motore ha recepito i più recenti sviluppi Ferrari in termini di camera di combustione, per migliorare la miscelazione in camera, con innegabili vantaggi sul fronte delle prestazioni.
I turbo, simmetrici e controrotanti, sfruttano un’architettura monoscroll; le soluzioni tecniche adottate hanno ridotto del 5% il diametro della ruota compressore e dell’11% quello della ruota turbina rispetto ad analoghe applicazioni V8, consentendo di minimizzare il time to boost, per un’erogazione istantanea della potenza.
Tutta la fluidodinamica interna del motore e le componenti specifiche adottate per la versione da pista del propulsore sono state studiate e messe a punto dagli ingegneri di Ferrari e dai suoi partner per garantire prestazioni, affidabilità e guidabilità senza compromessi, da sfruttare sia nelle gare “Sprint” che in quelle “Endurance”.
Proprio per questa tipologia di competizioni, sono stati adottati tutti gli accorgimenti utili a limitare in maniera significativa i consumi, senza sacrificare le performance, per consentire una maggior flessibilità nelle strategie di gara, e ridurre i tempi di intervento.
L’alternatore, ad esempio, è attaccato al cambio, per migliorare la compattezza e la rigidità dell’insieme e rendere più agevole l’accesso dei tecnici.
Le performance in pista devono essere accompagnate necessariamente dall’affidabilità, tanto della vettura quanto dei singoli elementi che la compongono. Il motore, il telaio ed ogni componente della 296 GT3 devono soddisfare i più rigidi criteri di analisi di resistenza all’affaticamento e allo stress di utilizzo.
Per raggiungere gli standard elevatissimi imposti da Ferrari, la 296 GT3 è stata sottoposta a lunghe ed intense sessioni di simulazioni, attraverso i più avanzati sistemi dinamici tanto per il propulsore quanto per lo chassis. Oltre al minuzioso controllo qualità che viene effettuato direttamente presso i fornitori, la 296 GT3 è stata protagonista di numerosi collaudi sui circuiti più esigenti d’Europa, affidata alle sollecitazioni dei piloti ufficiali di Ferrari Competizioni GT per verificare la resistenza della vettura e di ogni sua parte.
L’affidabilità, infatti, è una delle caratteristiche distintive di Ferrari nel mondo delle competizioni GT3 e non solo.
La vettura permette di arricchire la sua già vasta dotazione standard con una serie di particolari – come quelli dedicati alle gare di durata – in grado di rispondere a tutte le richieste dei piloti o dei team che la sceglieranno per competere nei principali campionati, per i quali sono disponibili sistemi di acquisizione dati specifici.
Da sempre a servizio del pilota, questo strumento può essere personalizzato secondo diversi livelli di attuazione e analisi, per un uso sempre più professionale della telemetria che, nella 296 GT3, può essere – a richiesta – inviata in tempo reale ai box.
Tra le altre dotazioni opzionali, i sedili di diverse misure e taglie, il radar posteriore, la frizione in carbonio, i sistemi TPMS o IRTPMS per la misurazione di temperatura e pressione degli pneumatici, e gli abbaglianti supplementari per le 24 ore.
La 296 GT3 nasce da un’esasperata ricerca aerodinamica iniziata già nella definizione delle forme della 296 GTB, che fin dalla sua impostazione è stata sviluppata tenendo conto di dover affrontare la sfida della pista e della competizione.
Gli studi dei flussi, calibrati in CFD con il supporto di sistemi avanzati e in galleria del vento, hanno riguardato tutte le condizioni operative della vettura, generando ottimizzazioni sulle parti della carrozzeria le cui modifiche sono consentite dai regolamenti tecnici.
L’obiettivo degli ingegneri Ferrari è stato quello di creare una configurazione aerodinamica in grado di operare all’interno dei parametri omologativi, riducendo le sensibilità alle variazioni di assetto, a tutto vantaggio delle performance velocistiche, di maneggevolezza e predicibilità della vettura. Un lavoro accurato sulle forme e sui dettagli che ha portato ad un guadagno del 20% in termini di carico verticale sulla vettura rispetto alla generazione precedente.
Da questo punto di vista, la 296 GT3 vive in simbiosi con l’aria che la circonda, sfruttandola per massimizzare l’aderenza e l’handling, a beneficio sia dei gentlemen drivers che dei professionisti.
La sfida vinta dai progettisti è stata quella di limitare la sensibilità delle forze generate dall’aerodinamica, riducendo del 20% lo spostamento di carico all’anteriore e del 40% al posteriore per una data variazione di rake, per garantire uno straordinario equilibrio a tutto vantaggio della guidabilità e della confidenza del pilota.
La geometria di tutte le componenti, da quelle del corpo vettura alle appendici alari, è stata studiata approfonditamente sia al variare delle condizioni operative, sia nelle mutue interazioni aerodinamiche, per ottimizzarne la performance e renderla robusta nei diversi contesti di gara anche in situazioni di scia dietro ad altre vetture.
Dallo splitter anteriore all’estrattore posteriore caratterizzato da un diffusore dal sofisticato disegno tridimensionale, la 296 GT3 spicca per la raffinatezza del design funzionale al raggiungimento della massima efficienza aerodinamica.
Il telaio della 296 GT3, pur attingendo all’esperienza della 488 GT3, è completamente inedito ed è realizzato in alluminio. Nella sua progettazione, gli ingegneri Ferrari hanno voluto mantenere alcune caratteristiche che hanno reso la 488 GT3 la vettura di riferimento nel panorama delle competizioni GT3, come ad esempio la grande maneggevolezza e adattabilità alle più svariate tipologie di circuiti. La 296 GT3, oltre ad essere una vettura estremamente facile e divertente da guidare, è in grado di sfruttare al meglio il potenziale di aderenza offerto dagli pneumatici senza comprometterne l’integrità in pochi passaggi, a vantaggio della prestazione e della sua ripetitività.
A contribuire a questo risultato è anche l’estrema leggerezza del telaio che, nella 296 GT3, consente anche una migliore e più efficiente gestione della zavorra. La struttura di sicurezza è stata studiata accuratamente facendo ricorso alle più sofisticate simulazioni e alle più innovative tecnologie e ricerche, soprattutto sul fronte delle leghe e dei materiali. Al telaio viene accoppiata una carrozzeria in carbonio e, per il tetto, in alluminio. Ogni componente è stato infine ideato per agevolare le fasi di manutenzione della vettura – sia ordinaria che straordinaria – e per accedere rapidamente alle parti o ai servizi essenziali per il funzionamento. Nel progettare il telaio, non sono stati lesinati sforzi per adottare tutti quegli accorgimenti che permetteranno un più facile adattamento ad eventuali cambi regolamentari.
Se la 296 GTB è stata sviluppata attorno al concetto di piacere e divertimento di guida, la versione GT3 della stessa non poteva far altro che esaltare queste caratteristiche, declinandole in ambito da corsa. Per una vettura dedicata anche ai gentleman driver, la guidabilità e la maneggevolezza anche tra i cordoli dei circuiti di tutto il mondo sono stati requisiti imprescindibili per i progettisti. Rispetto alla controparte stradale, la 296 GT3 si caratterizza per un passo allungato, all’interno dei limiti consentiti dal regolamento, per un disegno della sospensione inedito rispetto alla 488 GT3, con cinematiche e strutture dedicate.
I doppi bracci oscillanti, tanto nel gruppo anteriore, quanto in quello posteriore, sono progettati per offrire il massimo supporto in termini di aderenza anche alle alte velocità, limitando al massimo lo stress sugli pneumatici, a vantaggio della durata delle coperture, delle prestazioni e dell’affidabilità della vettura. Le sospensioni, così come le barre antirollio, offrono il più ampio spettro di regolazioni per consentire ai piloti di poter contare sul miglior assetto possibile della vettura. Anche l’impianto frenante è stato rivisto e potenziato, con pinze e dischi (ora di 400 mm all’avantreno) di nuova concezione. Completamente inediti, invece, i cerchi forgiati della 296 GT3, sviluppati e omologati in esclusiva da Rotiform per questo modello.
Nelle vetture da competizione, il cambio gioca un ruolo importante per il raggiungimento del successo. Nella 296 GT3, il cambio è nuovo e sviluppato appositamente per questa vettura. I progettisti hanno optato per l’adozione di un’unità frizione monodisco che è dotata di sei marce, disposta trasversalmente a tutto vantaggio dell’aerodinamica e della distribuzione dei pesi.
Come già sperimentato nella 488 GT3, questa soluzione consente di rendere la vettura più maneggevole per i piloti e offre un numero di configurazioni molto più ampio agli ingegneri. L’attuazione della frizione è ora elettronica ed è controllabile al volante, anziché essere meccanica a pedale, mentre il cambio marcia ha un’attuazione elettrica. La miniaturizzazione delle componenti e l’utilizzo di materiali nobili, ha permesso di contenere il peso del cambio Xtrac a tutto vantaggio delle performance.
La 296 GT3 beneficia di una estesa rivisitazione dell’elettronica rispetto alla 488 GT3. Sia l’hardware che il software di controllo sono specifici per questa vettura e possono contare su componenti e programmi all’avanguardia e sviluppati appositamente per il mondo delle corse. Il cuore del sistema elettronico è la centralina MS7 Bosch Motorsport con iniezione multipla, ampiamente personalizzato dagli ingegneri Ferrari con particolare attenzione per il software di controllo del propulsore.
Le integrazioni delle varie unità tramite comunicazioni CAN ad alta velocità consentono un elevato livello di precisione e reattività dei comandi alle sollecitazioni del pilota che, attraverso il volante, può controllare molteplici parametri della vettura, interagendo con la stessa in tempo reale. Dal controllo trazione all’ABS, dalle informazioni sul nuovo dashboard fino alla nuova telecamera posteriore che trasmette su uno dei tre monitor di cui è dotata la 296 GT3 immagini ad alta definizione inclusive di informazioni su potenziali sorpassi da parte degli avversari, il pilota è al centro di un universo in cui in frazioni di secondo la vettura e le sue centraline gestiscono simultaneamente milioni di parametri e dati. Questi ultimi possono essere analizzati dopo le sessioni di prove o dopo la gara grazie ad un sistema di acquisizione dati per migliorare le prestazioni e l’assetto della vettura.
Da questo punto di vista, le operazioni per la modifica dell’assetto della 296 GT3 sono state agevolate rispetto al precedente modello, grazie ad un accesso facilitato alle componenti meccaniche ed elastiche.
Sensibilmente migliorate anche le operazioni relative ai controlli sul propulsore o sui principali sistemi accessori, per ridurre i tempi di intervento sulla vettura. La nuova Ferrari, tuttavia, si distingue in maniera importante anche rispetto ai rivali per ciò che concerne la sostituzione di parti significative della vettura.
Tanto la porzione anteriore quanto quella posteriore, infatti, possono essere rimpiazzate in pochissimi secondi grazie ad una serie di accorgimenti e soluzioni che garantiscono un rapidissimo rientro in pista in caso di danni che ne compromettano l’aerodinamica o la prestazione. In uno scenario di gare serrate in pista, tipico delle competizioni GT3, anche piccole frazioni di secondo risparmiate ai box possono determinare l’esito di una corsa.