Il nome stesso raccoglie il vero significato di quanto è stato ottenuto a livello di prestazioni – il richiamo alla vettura di Formula 1 sottolinea lo stretto legame che è sempre esistito tra il mondo delle corse e le vetture stradali. La SF90 Stradale, espressione più avanzata della tecnologia sviluppata a Maranello, è la dimostrazione di come le conoscenze acquisite attraverso le competizioni hanno trovato immediata applicazione su di una vettura Ferrari di produzione.
I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 indicati sono stati calcolati in conformità al regolamento europeo (CE) 715/2007 nella versione in vigore al momento dell’omologazione.
I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 si riferiscono al ciclo WLTP.
I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 indicati sono stati calcolati in conformità al regolamento europeo (CE) 715/2007 nella versione in vigore al momento dell’omologazione. I valori dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 si riferiscono al ciclo WLTP.
Per essere commercializzate, le autovetture effettuano una serie di test per accertare la loro conformità alle normative.
I test per valutare i consumi, le emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti sono eseguiti in laboratorio e si basano su specifici cicli di guida. In questo modo i test sono riproducibili e i risultati confrontabili. Questo è importante in quanto solo un test di laboratorio, che segue una procedura standardizzata e ripetibile, consente ai consumatori di confrontare i diversi modelli di automobili.
Il 1° settembre 2017 è entrata in vigore in Europa la nuova procedura WLTP (Worldwide harmonised Light-duty vehicles Test Procedure), che andrà a sostituire progressivamente il protocollo NEDC (New European Driving Cycle).
Il ciclo NEDC: L’NEDC (New European Driving Cycle) è stato il ciclo di guida europeo finora utilizzato per il rilievo dei consumi di carburante e delle emissioni di autovetture e veicoli commerciali leggeri. Il primo ciclo di guida europeo era entrato in vigore nel 1970 e faceva riferimento ad un percorso urbano. Nel 1992 era considerata anche una fase extraurbana e dal 1997 è utilizzato anche per il rilievo dei consumi e delle emissioni di CO2. Tuttavia, la composizione di questo ciclo non è più coerente con gli attuali stili di guida e con le distanze percorse sulle diversi tipologie di strade. La velocità media del NEDC è bassa (34 km/h), le accelerazioni sono contenute e la velocità massima è di soli 120 km/h.
La procedura WLTP: La WLTP utilizza nuovi cicli di guida (WLTC, cioè Worldwide harmonised Light-duty vehicles Test Cycles) per misurare il consumo di carburante, le emissioni di CO2 e le emissioni inquinanti delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri. Il nuovo protocollo ha l’obiettivo di fornire ai clienti dati più realistici, rispecchiando maggiormente l’uso quotidiano del veicolo.
La nuova procedura WLTP è caratterizzata da un profilo di guida più dinamico e con accelerazioni più significative. La velocità massima aumenta da 120 a 131,3 km/h, la velocità media è di 46,5 km/h e la durata complessiva del ciclo è di 30 minuti, 10 minuti in più rispetto al precedente NEDC. La distanza percorsa raddoppia passando da 11 a 23,25 chilometri. Il test WLTP si compone di quattro parti in funzione della velocità massima: Bassa o Low (fino a 56,5 km/h), Media o Medium (fino a 76,6 km/h), Alta o High (fino a 97,4 km/h), Extra-alta o Extra-high (fino a 131,3 km/h). Queste parti del ciclo simulano la guida urbana e suburbana e la guida sulle strade extra-urbane e sulle autostrade. La procedura tiene conto anche di tutti i contenuti opzionali che influenzano l'aerodinamica , la resistenza al rotolamento e la massa del veicolo, determinando un valore di CO2 che rispecchia le caratteristiche del singolo veicolo.
La procedura WLTP sostituirà gradualmente quella NEDC. La WLTP si applica ai nuovi modelli di autovetture omologati a partire dal 1° settembre 2017 e a tutte le autovetture immatricolate a partire dal 1° settembre 2018 ed è obbligatoria per tutti gli stati membri dell'UE.
Fino alla fine del 2020, entrambi i valori di consumi ed emissioni di CO2 WLTP e NEDC saranno presenti nei documenti del veicolo. I valori NEDC saranno infatti utilizzati per valutare le emissioni medie di CO2 delle autovetture immatricolate nella UE fino a tutto il 2020. Inoltre, alcuni Paesi potrebbero continuare ad utilizzare tali dati ai fini delle tassazioni sui veicoli. Dal 2021, i dati WLTP saranno gli unici valori di consumo / emissioni di CO2 per tutte le autovetture. I veicoli usati non saranno interessati da questo passaggio e manterranno i loro valori NEDC certificati.
I consumi e le emissioni su strada delle autovetture
La nuova procedura di prova WLTP è più rappresentativa delle attuali condizioni di guida rispetto alla procedura NEDC, ma non può prendere in considerazione tutti i casi possibili incluso l’effetto dovuto allo stile di guida che è proprio di ogni singolo guidatore.
Pertanto rimarrà ancora una differenza tra le emissioni ed i consumi rilevati in laboratorio e quelli derivanti dall’utilizzo del veicolo nel mondo reale e l’entità di tale differenza dipenderà da fattori come il comportamento di guida, l’uso di sistemi di bordo (es. climatizzatore), il traffico e le condizioni meteorologiche che sono caratteristiche di ogni area geografica e di ogni guidatore.
Per questa ragione solo un test di laboratorio standardizzato permette di ottenere valori con cui sia possibile confrontare in modo equo veicoli e modelli differenti.
Cosa cambia per i clienti
La nuova procedura WLTP fornirà un criterio più realistico per confrontare i valori di consumo e di emissioni di CO2 dei diversi modelli di veicoli dato che è stata progettata per riflettere in modo più accurato il comportamento di guida reale e per tener conto delle caratteristiche tecniche specifiche del singolo modello e versione, inclusi gli equipaggiamenti opzionali.
La SF90 Stradale è dotata di un motore endotermico turbo a V di 90° in grado di erogare 780 cv, la potenza più alta mai raggiunta da un 8 cilindri nella storia della Ferrari. I restanti 220 cv sono forniti da ben tre motori elettrici, uno al posteriore collocato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione, e due sull’assale anteriore. La complessità di un tale sistema non si traduce in complicazione per il pilota, che anzi non deve fare altro che selezionare una tra quattro modalità di utilizzo della power unit e concentrarsi sulla guida: al resto ci pensa una sofisticata logica di controllo che supervisiona la gestione dei flussi di energia tra motore endotermico, motori elettrici e batterie.
La SF90 Stradale è equipaggiata con tre motori elettrici per un totale di 220 cv (162 kW): uno posto tra il motore endotermico e il cambio, e due sull’assale anteriore. Una batteria con tecnologia Li-ion ad alte prestazioni alimenta i tre motori e garantisce un’autonomia di 25km in modalità eDrive, completamente elettrica, usando il solo assale anteriore. Con il motore endotermico spento, i due motori indipendenti anteriori permettono alla vettura di raggiungere una massima velocità di 135 km/h, con un’accelerazione longitudinale massima di ≤0,4 g. Anche la retromarcia è attiva solo in eDrive, così permettendo alla vettura di essere manovrata a bassa velocità senza l’impiego del motore termico.
Questo profilo è adatto alla marcia nei centri città, o in qualsiasi situazione in cui il ruggito del V8 Ferrari possa rappresentare un problema.
È la modalità standard di funzionamento, in cui i flussi di potenza sono gestiti in modo tale da ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema; la logica di controllo decide autonomamente se tenere acceso o spento il motore endotermico; se acceso, il motore endotermico è in grado di lavorare alla massima potenza, così da garantire prestazioni elevate qualora richieste dal pilota.
A differenza della Hybrid, questa modalità forza il motore endotermico a rimanere sempre acceso e privilegia il mantenimento della carica della batteria rispetto all’efficienza, così da garantire piena disponibilità di potenza non appena richiesta. E’ la modalità da preferire in tutte le situazioni in cui si vuole privilegiare il divertimento di guida.
Lavorando in sinergia, motore endotermico e motori elettrici permettono di raggiungere l’incredibile potenza di 1000 cv e consentono alla SF90 Stradale di posizionarsi come nuovo riferimento in termini di prestazioni e contenuti innovativi, sia rispetto all’attuale gamma Ferrari, sia rispetto ai concorrenti.
Questa modalità permette il raggiungimento della massima potenza del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenzialità (162kW); la logica di controllo privilegia l’ottenimento delle massime prestazioni dando priorità inferiore al mantenimento della carica della batteria.
La SF90 Stradale rappresenta una prima assoluta in termini di powertrain: per la prima volta su una Ferrari di gamma, infatti, viene proposta un’architettura ibrida di tipo PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) in cui il motore endotermico viene integrato a ben tre motori elettrici, due indipendenti sull’assale anteriore ed uno al posteriore tra motore e cambio.
Il cofano motore della SF90 Stradale è stato tenuto estremamente basso al fine di migliorare l’interazione tra i flussi sovra e sotto-scocca e minimizzare così la resistenza all'avanzamento.
La parte terminale del cofano motore è completata da un elemento sospeso composto da due elementi: uno fisso che incorpora il terzo stop, e uno mobile dalla forma a cuneo nella parte anteriore, lo shut-off Gurney. Un sistema attivo brevettato che, regolando i flussi che investono la parte alta della carrozzeria al posteriore, permette di ridurre la resistenza nelle situazioni di marcia rettilinea o con minimi angoli di sterzo, massimizzando invece il carico verticale in caso di frenata, cambi di direzione o in percorrenza di curva durante l’impiego prestazionale della vettura.
Il carico posteriore è bilanciato nella parte anteriore della vettura da un complesso e ottimizzato sistema di generatori di vortici. Sebbene non sia una prima assoluta sulle vetture sport Ferrari, il contributo di questa soluzione è stato spinto al massimo sulla SF90 Stradale: il telaio anteriore è sollevato di 15mm rispetto al piano del telaio centrale in corrispondenza dei generatori di vortici e consente una maggiore portata d'aria verso tali dispositivi, potenziandone l’effetto.
Anche i due diffusori posti davanti alle ruote anteriori e la forma del cofano, il cui gradino nella parte anteriore genera una compressione locale del flusso, contribuiscono alla generazione di carico verticale in corrispondenza dell’assale anteriore.
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Le necessità di raffreddamento riguardano il motore endotermico, il cambio, l'aria turbocompressa, il pacco batterie insieme ai motori elettrici, gli inverter e i sistemi di ricarica e, ovviamente, l’impianto frenante. Grande attenzione è stata posta nella progettazione del vano motore, in cui trovano posto sia consueti sistemi endotermici che sviluppano temperature prossime ai 900°C, sia componenti elettroniche con specifiche molto stringenti sulle temperature ammesse.
L’eccezionale lavoro svolto per incrementare la potenza della power unit sarebbe stato vano senza un adeguato studio dinamico e lo sviluppo di una serie di soluzioni che potessero consentire alla SF90 Stradale un effettivo miglioramento prestazionale in termini di tempo sul giro, garantendo al tempo stesso piena fruibilità e divertimento di guida a qualsiasi tipologia di pilota.
La nuova architettura ibrida ha richiesto un lungo lavoro di integrazione tra le numerose logiche di controllo presenti in vettura. Le tre aree sono: i controlli del sistema elettrico ad alto voltaggio (batteria, RAC-e, MGUK, inverter), il controllo del motore e cambio e il controllo della dinamica veicolo (trazione, frenata, Torque Vectoring).
Queste logiche sono state racchiuse in un nuovo sistema di controllo veicolo denominato eSSC (electric Side Slip Control). Le principali novità presenti nell’eSSC sono riassumibili nelle tre innovative strategie di regolazione e distribuzione dinamica della coppia motrice sulle quattro ruote:
- Electronic Traction Control (eTC): permette di gestire e ottimizzare la disponibilità di coppia traente - termica ed elettrica - distribuendola sulle singole ruote in funzione delle condizioni di guida e dell’impegno in aderenza delle stesse
- Controllo brake-by-wire con ABS/EBD: permette di ripartire la coppia frenante tra impianto idraulico e motori elettrici (brake torque blending), consentendo il recupero rigenerativo in frenata senza compromettere - e anzi, migliorando – la performance e feeling di frenata
- Torque Vectoring: disponibile sull’asse anteriore per gestire la trazione elettrica sulla ruota esterna ed interna alla curva, in modo da massimizzare la trazione in uscita e supportare la facilità di guida prestazionale.
Vero e proprio segno distintivo sono i proiettori anteriori che, abbandonato il tema dei moduli ad “L”, con la loro forma sottile “a fessura”, si integrano alle prese d’aria dei freni formando così un caratteristico tema a “C” che conferisce al frontale uno sguardo futuristico e originale.
Prima assoluta su una vettura Ferrari, la SF90 Stradale adotta per i fari anteriori la tecnologia matrix LED, che consente di migliorare la visibilità in ogni condizione di guida grazie al controllo attivo del fascio luminoso.
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Anche i fanali posteriori hanno subito un’evoluzione profonda. A partire dalla iconica forma tonda, propria del DNA Ferrari, due “sfettate” orizzontali hanno generato una forma ad anelli luminosi schiacciati, e più espressivi. Ne consegue una percezione prevalentemente orizzontale del fanale, che abbassa visivamente l’altezza del posteriore.
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Il contenimento degli sbalzi, quello posteriore in particolare è più corto dell’anteriore, e uno sbilanciamento in avanti della cabina, generano una caratteristica architettura di tipo “cab forward”, che enfatizza la posizione centrale del motopropulsore.
Il baricentro molto basso ha permesso ai designer di abbassare ulteriormente la zona cabina di 20 mm. Questo, assieme a un aumentata curvatura del parabrezza, una rastremazione dei montanti e una carreggiata larga, contribuisce a migliorare le proporzioni e a rendere il volume complessivamente più “sleek”.
La cabina raccolta, a forma di bolla, ricorda nell’aspetto un cockpit aeronautico. L’effetto di sbilanciamento in avanti è ulteriormente amplificato dalla geometria di due flying buttress posteriori in color carrozzeria, in cui essa si innesta.
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La SF90 Stradale rappresenta la vettura più performante e tecnologicamente avanzata della gamma Ferrari e la definizione delle forme esterne è stata ispirata dallo stesso principio: creare un design futuristico ed innovativo, in grado di trasmettere l’attitudine racing della vettura e trasferire il concetto di “Supercar di serie”.
A tal fine, il Centro Stile Ferrari ha rivisitato completamente le proporzioni dei volumi anteriore, centrale e posteriore, in discontinuità rispetto a quelle che hanno caratterizzato le berlinette sport a motore centrale-posteriore degli ultimi venti anni. L’impostazione dell’architettura della SF90 Stradale, con cabina posizionata davanti ad un motopropulsore centrale, fornisce ai designer del Centro Stile Ferrari, diretto da Flavio Manzoni, le condizioni ideali per realizzare un’automobile dalle proporzioni impeccabili, da vera supercar.
Il posteriore è dominato dagli scarichi alti, che derivano dall’ottimizzazione del layout della linea di scarico mentre, grazie al motopropulsore disposto sensibilmente più in basso che in passato, i designer hanno potuto abbassare la coda. Altro elemento di rottura rispetto al design delle berlinette degli ultimi venti anni, il lunotto posteriore non si raccorda fluidamente a cabina e parafango; questo effetto di discontinuità è evidenziato dal contrasto con la griglia di raffreddamento forata, dal quale il lunotto si staglia.
Prima assoluta su una vettura Ferrari, il cluster centrale è ora costituito da un unico schermo digitale ad alta definizione da 16’’, curvato verso il driver per facilitare la lettura ed enfatizzare l’effetto da cockpit avvolgente tipico delle F1. Questo tipo di schermo è montato per la prima volta su una vettura di serie. A vettura spenta la strumentazione di bordo si presenta come un “black screen”: i display presenti nell’abitacolo, posizionati in modo panoramico rispetto al pilota e il display passeggero, da spenti, offrono un effetto molto minimalista alla cabina. Nella schermata di default, tutto è dominato – come da tradizione – da un ampio contagiri circolare, stavolta incorniciato dall’indicatore di carica della batteria. Ai lati del contagiri trovano posto la schermata di navigazione e quella sui controlli audio.
La filosofia che guida da sempre lo sviluppo dell’interfaccia uomo-macchina di ogni Ferrari da Formula 1, e che è stata gradualmente trasferita sulle vetture sport stradali è quella di tenere sempre le mani sul volante.
Tra i nuovi controlli touch, il piccolo e funzionale pad sulla razza destra permette di navigare le schermate del cluster centrale, mentre sulla razza sinistra compaiono i controlli per i comandi vocali e il cruise control; degno di nota è l’adozione di uno switch rotativo per controllo della velocità di crociera, una soluzione derivata direttamente dalla Formula 1.
Nella zona centrale, in basso a sinistra, è ospitato l’eManettino (in analogia con il Manettino per la gestione dei controlli di guida) con il quale il pilota può selezionare le quattro diverse modalità di gestione della power unit.
La logica di controllo permette di gestire in maniera ottimale i flussi di potenza privilegiando l’efficienza o le prestazioni a seconda del profilo di utilizzo selezionato dal pilota.
Se negli esterni vettura della SF90 Stradale sì è voluta sottolineare l’integrazione tra forma, tecnologia e performance, sugli interni l’effetto è ancora più dirompente. Si è voluto esplicitamente creare un abitacolo che inaugurasse un corso nuovo nella sua progettazione, in grado di influenzare l’intera futura gamma Ferrari.
L’approccio futuristico sul concetto di interfaccia ha portato a puntare molto sull’effetto di un cockpit aeronautico avvolgente, con particolare attenzione alla strumentazione e in cui la simbiosi tra driver e vettura è stata ulteriormente enfatizzata ed esaltata. La SF90 Stradale compie un epocale salto in avanti, sia in termini formali che di contenuti, inaugurando una fortissima innovazione sul concetto di Human Machine Interface, adottando una tecnologia totalmente digitale.
Nel concetto innovativo di HMI rientra inoltre l’Head up Display, la cui introduzione consente di proiettare varie informazioni sul parabrezza, nel campo visivo del pilota, senza distoglierne l’attenzione alla guida.
Dal punto di vista creativo, il progetto dell’interfaccia della SF90 Stradale ha offerto l’opportunità ai designer del Centro Stile Ferrari di interpretare gli schermi presenti nell’abitacolo come una sorta di tela, sulla quale rappresentare tutte le funzioni, tutti i controlli della vettura. Nello specifico, sulla SF90 Stradale le grafiche delle schermate sono state progettate per creare effetti 3D, che possono essere apprezzati, in particolar modo, durante i momenti di transizione, quali l’accensione del quadro strumenti o durante il passaggio dinamico da una schermata all’altra.
Accanto al nuovo concetto di HMI, altro tema importante degli interni su cui si è intervenuti è l’interfaccia della zona tunnel. I comandi F1 del “bridge”, forse i più iconici delle Ferrari delle ultime generazioni, sono stati totalmente reinterpretati nella SF90 Stradale e inseriti all’interno di una moderna piastra metallica, che richiama un elemento altrettanto iconico del passato: il “cancelletto” del selettore del cambio, di impostazione classica.
Per la prima volta su una Ferrari, viene proposto un allestimento specifico per quei clienti che vogliono accentuare ulteriormente l’impostazione racing della propria vettura.
L’Assetto Fiorano è un allestimento specifico della SF90 Stradale, disponibile su richiesta e volto ad accentuare ulteriormente la già spiccata vocazione racing della vettura. Scegliendo questo allestimento si accede a una serie di contenuti esclusivi, tra cui ammortizzatori Multimatic derivati dall’esperienza del Cavallino Rampante nelle competizioni GT con regolazione ottimizzata per l’utilizzo in pista, materiali ad alte prestazioni (come fibra di carbonio e titanio) che alleggeriscono la vettura di 21 kg, spoiler posteriore in fibra di carbonio, pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 omologati per l’uso stradale e studiati per migliorare la performance in pista nonché una livrea bicolore dedicata*.
* contenuto opzionale