Versione automatica del 456 GT, venne creata come modello opzionale della 400 automatica del 1976. Il cambio automatico era all’epoca molto popolare e richiesto dal mercato nord americano e del Pacifico. Il sistema elettronico di gestione del cambio a 4 velocità si adattava automaticamente ai diversi stili di guida, tramite kick-down.
Il layout transaxle e una distribuzione del peso ideale del modello GT, assieme ad un convertitore di coppia innovativo, garantivano accelerazione e velocità praticamente identici anche nella versione manuale. Coupé 2+2 continuatrice della grande tradizione Ferrari nel settore delle Granturismo, la 456 GTA, il cui design porta la firma di Pininfarina, fu un progetto interamente originale, concepito attorno allo schema meccanico dato dal motore anteriore e il gruppo cambio-differenziale posteriore.
La 456 GTA unì così prestazioni assolute tra le quattro posti a una abitabilità e un comfort corrispondenti alle aspettative dei clienti Ferrari in cerca di un’auto sportiva per un ampio utilizzo.
Particolare cura fu dedicata all’aerodinamica per la massima efficienza in tutte le condizioni. Uno spoiler mobile integrato nel paraurti posteriore modificava la sua incidenza in funzione della velocità. La carrozzeria della 456 GTA era in alluminio e feran, con cofano motore e palpebre fari anteriori in materiale composito con inserto a nido d’ape.
L’abitacolo, con selleria in pelle Connolly, offriva quattro posti. La posizione di guida presentava tutte le regolazioni del sedile e del volante, oltre a climatizzazione e impianto Hi-Fi. Il bagagliaio ospitava un set di valigie composto da cinque elementi.
La 456 GTA presentava un telaio portante tubolare in acciaio legato. Le sospensioni erano indipendenti a triangoli anteriori e quadrilateri posteriori, con molle e ammortizzatori a gas a taratura variabile regolabili su tre posizioni a controllo elettronico. Erano presenti anche barre stabilizzatrici. Lo sterzo era a pignone e cremagliera con dispositivo Servotronic. Freni a disco auto ventilanti con antiskid ATE Mark IV.
In posizione anteriore in configurazione longitudinale il motore V12 a 65° da 5.474 cc, accreditato di una potenza di 442 CV e caratterizzato da quattro valvole per cilindro con distribuzione a quattro alberi a camme in testa. L’impianto di gestione motore, invece, era Bosch M 5,2, mentre la lubrificazione a carter secco. La trasmissione era con cambio automatico a quattro rapporti più retromarcia in blocco con il differenziale autobloccante, sistemato posteriormente (transaxle).