La cilindrata di quattro litri è stata il limite massimo raggiunto dalla Ferrari nella evoluzione dei prototipi anche quando ha dovuto affrontare la concorrenza dei motori americani di 7 litri. A compensare questa differenza c’era una raffinata costruzione col motore dotato di quattro assi a camme in testa ed il telaio che era irrobustito da alcuni pannelli esterni fissati ai tubi della struttura, inoltre le sospensioni mostravano una certa analogia con quelle delle monoposto di F1.
Dopo una stagione caratterizzata da alterne vicende questa vettura ha dato strada al successivo modello 330 P3.