Due piloti di razza – il campione di corse GT e pilota ufficiale Ferrari Andrea Bertolini, e la stella nascente del GT Lilou Wadoux – affrontano strade ghiacciate e tornanti mettendo alla prova la Purosangue. Scopriamo insieme il dietro le quinte
La prima uscita tra il grande pubblico per una star che non vuole essere uguale a nessun altro non può essere lasciata al caso. Così la Purosangue ha scelto di mettersi alla prova dei giornalisti e degli occhi della gente a Madonna di Campiglio, tra le splendide montagne del Trentino.
Un luogo ideale dove far spiccare la propria bellezza originale nel mezzo di un paese di montagna estremamente raffinato, e allo stesso tempo riaffermare la sua personalità polivalente in un ambiente fatto di strade impegnative e innevate. D’eccezione anche i due tester per The Official Ferrari Magazine: Andrea Bertolini, 10 titoli GT internazionali nel suo palmares e 33 anni da pilota ufficiale Ferrari, e Lilou Wadoux, a 21 anni la prima donna pilota ufficiale di Ferrari Competizioni GT, che esordirà al volante di una 296 GT3 a Sebring.
Il primo contatto è nel parcheggio dell’hotel. In mezzo allo scintillio di carrozzerie di Suv e station wagon 4X4 la Purosangue si distingue immediatamente da quelli che paiono essere i canoni odierni delle quattroporte sportive di lusso. Lilou e Andrea ci girano intorno, indicano dettagli, si scambiano sorrisi. “Il design è fantastico, la Purosangue è compatta con linee solo apparentemente semplici che la rendono diversa da ogni altra vettura. Ma indubbiamente è una Ferrari” è la prima impressione di Lilou.
È tempo di salire a bordo e di lasciare il centro di Madonna di Campiglio con i suoi chalet e il suo glamour discreto e sofisticato e avviarsi verso le montagne dai riflessi dorati dati dalla pietra dolomia da dove scendono oltre 160 chilometri di piste da sci.
Quale che sia lo spirito con cui ci si mette al volante il rombo del 12 cilindri mentre ci si arrampica sui tornanti che portano al rifugio Patascoss non lascia dubbi su quale sia il DNA della Purosangue.
“La quantità di contenuti tecnici della Purosangue è impressionante” afferma Andrea. “Oggi sono rimasto veramente sorpreso dalla facilità di guida su queste strade, sui tornanti, sulle salite, in ogni situazione di aderenza. È un’auto che ti mette immediatamente a tuo agio e che può dare enorme piacere tanto al neofita come al pilota esperto”.
Il banco di prova definitivo è oltre il rifugio Patascoss, lungo la strada dei 5 Laghi, un percorso riservato ai gatti e alle moto da neve. Il fondo è ghiacciato, il percorso presenta parecchie ondulazioni. Lilou non riesce a sfuggire al suo spirito corsaiolo e spinge a fondo. Ma i sensori di spostamento 6D, il sistema di frenata ABS evo, la trasmissione a quattro ruote motrici, combinata con lo sterzo posteriore 4RM-S evo tengono tutto sotto controllo. Alla fine del bosco la strada si apre su uno spettacolo mozzafiato. Una grande terrazza naturale si affaccia tra le dorate dolomiti di Brenta da un lato e le granitiche cime del gruppo dell’Adamello dall’altro.
A perdita d’occhio si estende il Parco Naturale Adamello-Brenta, con la sua geografia di pascoli, boschi, laghi e ghiacciai. Sul grande spiazzo anche Andrea dà sfogo al suo spirito da racer e si esibisce in una serie di drift come se fosse al volante di una GT da corsa.
L’ultimo test è raggiungere una baita per pranzo, nella bianca piana di Campo Carlo Magno con il suo contorno spettacolare di picchi innevati. Il sole di mezzogiorno ha sciolto lo strato superiore di neve, i tornanti presentano buchi dove la neve si squaglia, ma niente sembra scuotere la Purosangue che si arrampica in souplesse senza scossoni per i passeggeri.
In cima la strada finisce a ridosso delle piste. Come un magnete la Purosangue attira l’attenzione degli sciatori. Le richieste di selfie con la “rossa” non si contano. Un ferrarista la esamina da vicino, ne ha già ordinata una appena l’ha vista in foto. “Dal vivo è ancora più bella di come la immaginavo, è emozionante” esclama.
Andrea ne era sicuro: “La Purosangue è l’espressione dell’emozione che può dare una Ferrari quando sei alla guida, una vera supercar, ma nello stesso tempo è facile nell’uso quotidiano in qualsiasi condizione di meteo o aderenza. Credo che con quest’auto Ferrari abbia realizzato un modello che resterà nella storia”.