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14 febMagazine, Cars

Qualità garantita

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Qualità garantita

Nella terza parte della nostra serie dedicata a Ferrari Approved, Franco Mantellassi spiega come la sua totale fiducia nei confronti della certificazione Approved l’abbia portato ad acquistare una California del 2015 e a iniziare una magnifica collezione

Testo: Kevin Buckley / Foto: Giuliano Koren

“Era estate. Faceva caldo e mi piaceva l’idea di avere una vettura scoperta con cui andare in giro”, ricorda Franco Mantellassi. “Non mi ero fissato sull’idea di possedere la mia prima Ferrari”, ammette. Ma poi la vide: una splendida California del 2015 in Grigio Silverstone che faceva bella mostra di sé fuori dalla concessionaria locale a Prato, in Toscana.

Scoraggiato dalla lunga lista di attesa per un modello nuovo, optò per una vettura usata. “E me ne sono innamorato durante quell’estate. Era meravigliosa!”, dichiara, ridendo al ricordo di quei momenti.





Franco Mantellassi e i figli Matteo e Marco, con le loro SF90 Spider, California e Monza SP2




Quell’estate segnò l’inizio di una relazione con il marchio del Cavallino Rampante che Franco descrive senza esitazioni come “la mia passione infinita!”. Da questa storia d’amore è nata una magnifica collezione che oggi comprende una SF90 Spider, una Monza SP2, una 488 Pista, una 812 Competizione A e una Ferrari Daytona SP3.

Franco ribadisce: “Sebbene da allora io abbia acquistato solo auto nuove, l’Usato certificato è un ottimo modo per entrare nel mondo Ferrari. Ma non avrei mai comprato un modello usato senza la certificazione Approved”.

La prestigiosa documentazione viene concessa solo dopo un’analisi completa di tutti gli aspetti della vettura da parte dei tecnici specializzati del programma, che assicurano che ogni caratteristica sia conforme alle specifiche originali.





Franco Mantellassi con la sua Ferrari California pre-owned del 2015, l'auto che per prima ha acceso la sua passione per il marchio




L’inaspettato incontro di Franco con la California sarà anche dovuto a un colpo di fortuna, ma ammette di aver “sempre amato Ferrari”.

La sua vita professionale è stata dedicata alla Manteco, l’azienda tessile fondata in Toscana da suo padre circa ottant’anni fa, nello stesso periodo della metà degli anni ’40 che vide un giovane Enzo Ferrari fondare la propria fabbrica.

Alla prematura scomparsa del padre di Franco, a metà degli anni ’60, il giovane studente dovette abbandonare gli studi universitari quasi terminati per prendere il timone di un’azienda che da allora è cresciuta fino a diventare il principale produttore italiano di tessuti di alta qualità, specializzato in cashmere e lana.





Matteo Mantellassi con la Ferrari Monza SP2, solo uno dei tanti gioielli di questa magnifica collezione




Fin da quando era bambino, Franco è sempre stato incoraggiato dal padre a toccare i tessuti, instillando in lui una profonda sensibilità tattile. “Il mondo dei tessuti è una costante ricerca per produrre qualcosa di bello”, afferma. “Devi sentirli, toccarli, per poterli apprezzare”.

Lo stesso apprezzamento viscerale caratterizza anche il suo amore per Ferrari. “Sono i motori, la bellezza del design delle vetture, è qualcosa che va dritto al mio cuore”, dice con entusiasmo, con autentica passione nella voce. “Da Pininfarina, fino a oggi con Flavio Manzoni, il design di Ferrari è sempre stato un’eccellenza italiana, che si avvicina alle opere d’arte”.

Tuttavia, non si può assolutamente dire che Franco si limiti a osservare la sua collezione. “No, un’auto dev’essere guidata!”, insiste. “Una vettura diventa tale solo quando la si guida. Non quando la si tiene sotto vetro. Bisogna provare il piacere di guidarla. È come per i tessuti: se non prendi in mano il tessuto, come puoi sentirlo davvero? Con le auto è la stessa cosa”.





Marco Mantellassi accanto alla bellissima Ferrari 812 Superfast




Fedele alla sua parola, nel 2022 Franco ha preso parte alla Cavalcade Monza e nel 2023 ha partecipato alla Cavalcade International in Marocco e al Ferrari Tribute to Targa Florio, presentandosi in Sicilia a bordo della sua 488 Pista rossa. Insieme alla moglie Patrizia ha portato a casa due trofei, nonostante abbia dovuto iscriversi nuovamente all’ultimo momento come “ospite” perché, con i suoi ottantacinque anni ben portati, aveva superato di poco il limite d’età. E quando la Mille Miglia è passata in Toscana a giugno, non ha resistito alla tentazione di partecipare in modo ufficioso con la sua SF90 Stradale, nel tratto da Siena a Pieve Pelago sull'Abetone, replicando l’impresa dell’anno precedente a bordo della sua Monza SP2. “Devi sentire il piacere di guidarla”, ripete, con una risata generosa e affabile.

Questa “ricerca della bellezza” ha visto la Manteco espandersi fino a produrre ogni anno circa otto milioni di metri di tessuti di prestigio. Franco, ricorrendo a un’analogia con la guida, afferma: “è come fare cinquanta chilometri di materiale ogni giorno”. È evidente che Ferrari è saldamente intrecciata nel tessuto della sua esistenza, proprio come i filati prestigiosi alla cui produzione si è dedicato per tutta la vita alla Manteco.



Immagine di copertina: Franco Mantellassi con i figli Marco (a sinistra) e Matteo (a destra) insieme ad alcuni modelli della collezione Ferrari di famiglia




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