Nella seconda parte della nostra nuova serie, diamo uno sguardo esclusivo a ciò che accade durante il processo di produzione dei componenti del motore ad alte prestazioni di Ferrari
All’interno del Reparto Lavorazioni Meccaniche di Maranello sono presenti numerosi macchinari di alta ingegneria, che forniscono i componenti per motori ad alte prestazioni destinati ad ogni vettura che si fregia dell’emblema del Cavallino Rampante: dalla nuova monoposto F1-75 di Formula Uno fino al più recente modello ibrido V6 della Casa di Maranello, la 296 GTB.
È un lavoro preciso e accurato, sia che si tratti di gestire una delle varie fasi per ottenere l’omologazione di un basamento del V6, sia che si tratti di far funzionare i grandi forni in grado di contenere componenti fino a dieci giorni, con temperature superiori a 600°C.
Il basamento costituisce un componente chiave del propulsore Ferrari e il reparto di fresatura dell’officina meccanica può lavorare un gran numero di vetture al giorno, anche se il V6 richiede un po’ più di tempo rispetto a un V12 e a un V8 a causa dei severi requisiti legati alla potenza ibrida della 296 GTB.
La vita dei robot utilizzati nei reparti meccanici è inevitabilmente impegnativa. Un macchinario contiene molti utensili differenti, che riguardano diametro, tolleranze e geometria. Per realizzare un singolo basamento vengono utilizzati fino a 80 utensili e i robot impiegati dalla Casa di Maranello sono in grado di cambiare i propri utensili durante il funzionamento, a seconda delle specifiche esigenze del caso, o addirittura di sostituirli completamente (alcuni utensili durano un anno, mentre altri riescono a “sopravvivere” appena dieci passaggi).
La sostenibilità rappresenta una priorità nell’ambito di tutte le operazioni che si svolgono all’interno di Ferrari e nel Dipartimento Lavorazioni Meccaniche sono stati compiuti significativi passi in avanti per quanto riguarda il recupero dell’acqua. Il processo prevede un alto grado di lubrificazione per evitare che i componenti raggiungano temperature pericolose. Per far fronte agli sprechi, l’anno scorso Ferrari ha iniziato a raccogliere e compattare gli scarti prodotti durante il processo di lavorazione: una soluzione che ha consentito all’Azienda di utilizzare fino a 200 litri al giorno di acqua rigenerata.
Forse, però, uno dei settori più affascinanti del reparto, è anche uno dei più piccoli: i 1.000 m² dedicati alla produzione dei prototipi. Qui si applica la tecnologia di stampa 3D di ultimissima generazione, basata su un sistema ottico a quattro laser, che fonde strati di polvere metallica per produrre componenti perfettamente finiti: dalle testate dei cilindri alle sospensioni anteriori e posteriori. La caratteristica più straordinaria in assoluto è rappresentata dalla capacità di riprodurre componenti unici destinati al Reparto Classiche, spesso lavorando unicamente sulla base di vecchi disegni dettagliati al fine di realizzare un singolo pezzo destinato a un progetto di restauro: quasi sicuramente, l’esempio perfetto della valenza unica nel suo genere del Reparto Lavorazioni Meccaniche nell’arco di 75 anni di innovazione della Casa di Maranello.