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24 lugScuderia, Belgian GP

In Belgio prima dello stop estivo

Maranello 24 luglio 2024

La pausa estiva è alle porte ma, prima di chiudere i battenti per qualche settimana, come prevede il regolamento FIA, c’è da disputare una delle corse più storiche del Mondiale di Formula 1, il Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps. Questa pista è da sempre una delle più impegnative al mondo – un tempo misurava il doppio rispetto ai 7 km attuali – teatro di duelli leggendari e assolute dimostrazioni di classe da parte di molte stelle dell’automobilismo. Sui saliscendi delle Ardenne hanno vinto campioni come Alberto Ascari, Jim Clark, Ayrton Senna e Michael Schumacher, che proprio qui, nel 1992, ottenne la prima vittoria in Formula 1. Anche Charles Leclerc è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio su questo circuito, nella sua prima stagione con la Scuderia Ferrari, il 2019.

La pista. Spa-Francorchamps ha debuttato nella prima stagione del Mondiale di Formula 1, e nella sua attuale configurazione misura 7.004 metri e presenta 19 curve che si infilano nei boschi delle Ardenne. Il punto più iconico è il serpentone in salita rappresentato dalle curve Eau Rouge-Raidillion, dove le vetture risalgono un dosso alto 35 metri per poi lanciarsi sul rettilineo del Kemmel. Lì, complice la possibilità di utilizzare il DRS, i piloti si sfideranno ruota a ruota a quasi 300 km/h. In fondo al dritto c’è la brusca frenata della doppia curva Les Combes, che è spesso un luogo di sorpasso durante tutto il fine settimana. Il secondo settore è molto più tecnico e prosegue in discesa verso il curvone Bruxelles, un veloce tornante a destra che richiede un buon bilanciamento meccanico per evitare il sottosterzo. Si continua in discesa verso la curva Pouhon, una velocissima piega a destra che porta a sviluppare 5G di accelerazione laterale. La curva Stavelot segna l’inizio di una sequenza destra-sinistra-destra che esalta le vetture ben bilanciate e poi immette nel terzo settore, dove si torna a spingere al massimo. Blanchimont è una doppia curva a sinistra che viene percorsa in pieno e porta alla chicane finale dove si arriva ad oltre 300 km/h e c’è una decelerazione notevole prima di passare sul traguardo e immettersi nuovamente nella prima curva, uno stretto tornante che può essere percorso con diverse traiettorie prima di lanciarsi nuovamente verso l’Eau Rouge.

Incognita meteo. Le giornate di pioggia sono una minaccia costante in Belgio, con acquazzoni improvvisi e intermittenti che spesso causano caos durante tutto il fine settimana. Ciò non solo rende le vetture difficili da gestire, ma può anche portare a risultati rimescolati sia in qualifica che in gara, visto che sul bagnato ogni sorpasso può diventare un compito davvero insidioso da portare a termine. Al contrario, quando le nuvole si diradano, le temperature della pista possono schizzare oltre i 30 gradi.

Formato del weekend. Il Gran Premio del Belgio in termini di programma delle sessioni segue il tradizionale formato: la prima e la seconda sessione di prove libere si svolgeranno venerdì alle 13.30 e alle 17, mentre sabato le qualifiche delle 16 saranno precedute dalle ultime libere alle 12.30. Domenica il Gran Premio del Belgio – che prevede 44 giri – prenderà il via alle 15.


Fred Vasseur
Team Principal Scuderia Ferrari HP

Il Gran Premio del Belgio chiude un luglio particolarmente impegnativo per la squadra in pista e per tutti coloro che sono al lavoro in fabbrica a Maranello. Il circuito di Spa-Francorchamps ci permetterà di verificare se abbiamo fatto un buon lavoro nelle ultime settimane per mitigare gli effetti collaterali che pacchetto di aggiornamento introdotto di recente ci ha dato nelle curve ad alta velocità. Il bouncing è stato molto ridotto all’Hungaroring, grazie all’evoluzione del fondo introdotta a Budapest e ora vedremo se sarà così anche sui curvoni belgi. I nostri piloti hanno sempre amato questa pista, un circuito in cui l’abilità del pilota può davvero fare la differenza, e proprio qui Charles ha ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1 nel 2019. Se mettiamo a disposizione di Carlos e Charles una SF-24 con la quale possono spingere al limite con fiducia, credo che potremo avere un fine settimana competitivo e portare a casa molti punti.

FERRARI STATS

GP disputati 1087

Stagioni in F1 75

Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)

Vittorie 245 (22.54%)

Pole position 250 (23.00%)

Giri più veloci 262 (24.10%)

Podi totali 817 (25.05%)

 

FERRARI STATS GRAN PREMIO DEL BELGIO

GP disputati 67

Debutto 1950 (A. Ascari 5°; L. Villoresi 6°)

Vittorie 18 (26.86%)

Pole position 16 (23.88%)

Giri più veloci 19 (28.36%)

Podi 50 (24.87%)

TRE DOMANDE A... FRANCESCO CARROZZO
TESTING & TRACK ENGINEER

1. Quali sono le caratteristiche della pista di Spa-Francorchamps?
Spa-Francorchamps è uno dei circuiti più iconici del campionato, personalmente tra i miei preferiti. È famoso soprattutto per la mitica curva Eau Rouge, affrontata dai piloti ad oltre 300 km/h, che dal vivo sembra un vero e proprio muro da scalare. È anche il circuito più lungo del campionato, con quasi 50 cambi marcia per giro in qualifica, ed è caratterizzato da lunghi tratti super veloci da percorrere a pieno pedale: non a caso la marcia più utilizzata è proprio l’ottava! Si alternano curve lente come La Source e le Bus Stop – affrontate in seconda marcia, dove il pilota in uscita deve controllare lo slittamento delle gomme con la propria sensibilità sul pedale – e curve veloci, come la Blanchimont e l’Eau Rouge, che si percorrono a pieno acceleratore.

2. Che tipo di sollecitazioni riceve il cambio nell’arco di un weekend di gara e qual è la pista più impegnativa per questo particolare elemento?
Il cambio è il tramite tra la coppia che viene erogata dalla PU e quella effettivamente scaricata a terra dalle gomme. Riceve tutte le sollecitazioni in termini di accelerazioni e carichi provenienti dall’interazione tra le gomme posteriori e l’asfalto, come bump, cordoli, bloccaggi e slittamenti. Ne consegue che deve essere un componente estremamente versatile e affidabile, visto l’utilizzo ripetuto della stessa unità per molti Gran Premi. Una grossa parte delle sollecitazioni è anche data dalle cambiate stesse: ne vengono effettuate migliaia in un singolo Gran Premio e tutte devono essere estremamente rapide e precise. Tra le piste più impegnative per questo elemento citerei sicuramente Singapore, dove il particolare layout di pista impone continui “stop-and-go” per il pilota, che è costantemente impegnato ad effettuare cambi marcia, per un totale di oltre 8000 nel corso del weekend.

3. Raccontaci un po’ di te. Quale è stato il percorso che ti ha portato in Ferrari e cosa significa per te rappresentare questa squadra?
Sono nato e cresciuto in Sicilia in un piccolo comune sulla costa est in provincia di Messina. Ho studiato Ingegneria a Catania e poi a Torino, dove ho iniziato a lavorare presso alcune aziende automotive. Nel 2019 ho avuto l’opportunità di entrare a far parte del gruppo testing cambio in Ferrari e non ho esitato a trasferirmi da Torino a Maranello. Ho iniziato a lavorare come ingegnere cambista ai banchi prova, per poi unirmi al gruppo pista dei team clienti. A partire dall’anno scorso ho iniziato a lavorare con il gruppo pista di Scuderia Ferrari, ed è ovviamente motivo di grande orgoglio e soddisfazione, non solo per me, ma anche per la mia famiglia e per le persone più care.


Profilo
Francesco Carrozzo
Nazionalità: Italiana
Nato il 14/11/1990
Città di provenienza: Roccalumera (ME)


GRAN PREMIO DEL BELGIO: NUMERI E CURIOSITÀ

3. I colori della bandiera del Belgio: il nero, il giallo e il rosso. Il disegno è basato su quello del vessillo francese mentre i colori sono quelli del Ducato di Brabante. La bandiera venne creata a Bruxelles da Édouard Ducpétiaux e Lucien Jottrand nell'agosto del 1830 e adottata il 30 settembre, poco dopo aver ottenuto indipendenza dai Paesi Bassi. Anche l’inno nazionale, la Brabançonne, è ispirata alla Marsigliese, l’inno di Francia.

6. La posizione della squadra nazionale di calcio del Belgio nel ranking FIFA. Il calcio, al pari del ciclismo, è considerato lo sport più importante del Paese. La squadra, pur non avendo mai vinto nessuno dei trofei principali – ha chiuso terza ai Mondiali del 2018 e ha perso la finale degli Europei del 1980 contro la Germania Ovest –, è stata in due momenti diversi la migliore del mondo secondo la classifica della federazione internazionale: dal novembre del 2015 al marzo del 2016 e poi ancora dal settembre del 2018 al marzo del 2022.

43. Le medaglie d’oro olimpiche conquistate dal Belgio. Il record spetta all’edizione del 1920, organizzata in casa ad Anversa, in cui ne arrivarono ben 14. La seconda miglior edizione è stata quella di Parigi 1900 – città nella quale venerdì prenderanno il via i Giochi del 2024 – quando arrivarono cinque medaglie del metallo più prezioso. La specialità più vincente è il tiro con l’arco (11 ori) e Hubert Van Innis è l’atleta più decorato con sei ori. In totale sono 155 le medaglie olimpiche vinte.

250. I km/h di differenza tra la velocità alla quale si affrontano la curva più lenta e la più veloce del circuito di Spa-Francorchamps. La più lenta è La Source, da 60 km/h, all’inizio del giro, la più veloce la doppia piega di Blanchimont, curvone da 310 km/h.

3000. Il numero approssimativo di castelli che sono presenti in Belgio, uno ogni dieci chilometri quadrati, record europeo per densità. I più celebri sono il Gravensteen a Gand, l’Het Steen, ad Anversa, il castello di Modave, nelle Ardenne, quello di Gaasbeek, nel ducato di Brabante, e quello di Ooidonk.

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