La Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 51 ha iniziato la stagione con un quarto posto nella classe Pro dell’Endurance Cup del GT World Challenge Europe sul circuito di Monza. Ad alternarsi al volante della Ferrari, insieme al campione in carica Alessandro Pier Guidi, ci sono il danese Nicklas Nielsen e Côme Ledogar. Alla vigilia della 1000 Km del Paul Ricard abbiamo incontrato il talentuoso francese che tra aspettative e sensazioni prova a raccontarci come sarà questo 2021.
Affronti la tua prima stagione con due piloti ufficiali Ferrari al tuo fianco. Quali sono le sensazioni e quali le aspettative?
“Le sensazioni sono ottime perché siamo pronti a remare tutti nella stessa direzione, pronti a lottare per la vittoria. Il team c’è, i piloti ci sono, tutto è fantastico. Sono molto fiducioso e pieno di speranze”.
Hai iniziato a correre con Alessandro Pier Guidi sul circuito del Paul Ricard e lo hai aiutato a vincere il campionato. È questo il punto di partenza della stagione?
“In un certo senso sì, perché di fatto avendo già lavorato con queste persone significa che non si parte da zero. Alla fine, ci siamo divertiti insieme, ma è facile divertirsi quando hai un compagno di squadra così forte: è bello lavorare in questo team e con questa vettura che è veramente fantastica. Sono due anni che corro nel GTE o nella Asian Le Mans Series e mi diverto talmente tanto con questa auto che non vorrei guidarne altre a questo punto della mia carriera. Sono molto felice”.
Hai anticipato la mia domanda: alla Asian Le Mans Series hai dato dimostrazione di essere in grado di fare la differenza con questa vettura. Quali sono le caratteristiche della 488 GTE o GT3 che meglio si adattano al tuo stile di guida?
“Il DNA delle due vetture è lo stesso. È un’auto davvero affidabile e facile da guidare per un “gentleman”, e questa è la cosa più importante. In passato ho guidato molte vetture con motore centrale e nella 488 ho ritrovato lo stesso assetto, migliorato. Intendo dire che quest’auto da corsa si adegua alla mia persona non per un particolare stile di guida, ma semplicemente perché amo guidare queste auto: si tratti di GTE o GT3, ne percepisco e apprezzo il DNA”.
L’anno scorso hai ottenuto la prima Hyperpole di sempre a Le Mans: ripensi mai a quella tua prestazione?
“A dire il vero no, preferisco pensare ogni volta alla gara successiva. Devo essere onesto: senza dubbio quello è stato il mio momento migliore, quello che ricordo volentieri. La pole è sempre qualcosa di speciale, ma sono anche consapevole di quanto sia difficile replicarla. Per questo motivo non ci penso molto e preferisco pensare alla prossima volta in cui entrerò in una GT3 o una GTE, perché la guida è assolutamente piacevole e divertente. È stato certamente un bel momento e anche una bella gara, ma in generale sono tanti i momenti magici che ho condiviso con gli altri piloti e con tutto il team: devo dire che è proprio questo il motivo per cui sono in Ferrari da due anni. L’auto è fantastica, ma anche il supporto della scuderia è grandioso e questo è molto importante. Soprattutto quando sei un nuovo pilota, hai bisogno che qualcuno faccia in modo che la vettura ti calzi a pennello: e io ho incontrato la gente giusta che ha fatto in modo che ciò accadesse”.
Senti la pressione di correre insieme al campione in carica?
“No, perché conosco molto bene questo campionato, corro da tanti anni e so perfettamente che un giorno vinci mentre l’altro non hai il tempo per sostenere la pressione e gli impegni in vista della prossima gara. Queste vittorie sono così difficili da conquistare che te le devi godere quando arrivano, ma allo stesso tempo iniziare a pensare già alla gara successiva. Perché se ti lasci andare e concedi spazio alle esitazioni, ti ritrovi solo a perdere tempo: e io tempo ne ho, ma non così tanto come in passato. Il team mi aiuta molto a gestire la pressione, sono persone di grande esperienza. Devi essere sempre concentrato e non lasciare spazio ai dubbi”.
Quali sono gli obiettivi di stagione? Per te personalmente e per il team.
“La risposta è semplice quando corri con una Ferrari: vincere”.